Juventus, Allegri: «La Roma è diventata una squadra tosta, ma noi siamo avanti»

Juventus, Allegri: «La Roma è diventata una squadra tosta, ma noi siamo avanti»
di Alberto Mauro
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Lunedì 27 Febbraio 2017, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 13:32
VINOVO (TO) – La Juve sogna in grande. “Sarebbe bello arrivare in fondo a tutte le competizioni. Ne abbiamo ancora 12 in campionato, più 2 sicure in Coppa Italia, e 1 certa in Champions, cercheremo di giocarne di più perché senza partite ci annoiamo”. Max Allegri un pensierino al Triplete lo avrà fatto, ma è ancora presto per ammetterlo pubblicamente. “Parliamo di cose serie” scherza, ma fino a un certo punto. Perché la Juve è ancora in piena corsa su tre fronti e non ha intenzione di fermarsi. “Per lo scudetto ci servono ancora un tot di vittorie, la Roma è diventata una squadra seria e tosta. Noi siamo migliorati nei singoli e nel collettivo, siamo più spensierati e più incoscienti, senza aver perso equilibrio. Vogliamo la terza finale di Coppa Italia di fila. Il Napoli sarà rabbioso dopo la sconfitta di sabato, domani è importante non prendere gol”. Allegri ha l’imbarazzo della scelta, tutti a disposizione, in porta gioca Neto. “Rugani riposa, devo sceglierne due tre Bonucci, Chiellini, Barzagli e Benatia. Neto sarà titolare. Pjaca? Dovrà valutare se parte dall’inizio, è importante dalla panchina. Dybala raccorda i centrocampisti con gli attaccanti, con lui ci sono più linee di passaggio e si alza la qualità tecnica. Domanirientrano Lichtsteiner e Asamoah. Higuain? Ha già rotto il ghiaccio in campionato. Pjanic non giocava da un mese, ha riposato abbastanza”. Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini e Asamoah davanti a Buffon. Khedira e Pjanic a centrocampo con Cuadrado, Dybala e Mandzukic alle spalle del Pipita. “Abbiamo una rosa importante, se faccio giocare sempre gli stessi siamo destinati a morire. Contro il Napoli giocano i migliori per quella partita”. E sul futuro l’allenatore bianconero spegne le sirene estere. “Se oltre all’inglese mi sto cimentando con lo spagnolo? A scuola facevo fatico pure con l’Italiano. Ho imparato abbastanza bene il torinese che è la cosa importante”.
 
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