MAI CONVINCENTE
Il problema però è che la Juventus gioca male, non è mai stata del tutto convincente neppure nelle vittorie, salvo quella con il Sassuolo, e non è per ora in grado di sfruttare in pieno le doti dei due campioni, Higuain e Pjanic, soffiati alle dirette rivali.
Sembra una squadra pigra, guidata da un allenatore finora piuttosto pigro anche lui. Adagiata sulle certezze garantite dalla grande vecchia super-difesa e dalla superiorità di organico schiacciante nei confronti di una concorrenza italiana ulteriormente indebolita dalle alterne vicende dell'ultimo mercato. Insomma, l'antico 3-5-2 di contiana memoria come rete di sicurezza, sufficiente a vincere in Italia e passare il turno in Champions. Poi si vedrà. Si sa che l'obiettivo quest'anno è un altro, ma c'è tempo, meglio non sprecare troppe energie adesso, né fisiche né mentali.
UN'ALTRA SQUADRA
Può essere un'idea. Forse. Ma nessuno finora ha mai fatto così. Le squadre vincenti a primavera si preparano in autunno. Questa Juventus rischia poco, ma non è mai dominante. Cambia marcia solo in caso di necessità: se va sotto con l'Udinese, se resta in dieci a Lione, se prende gol da Locatelli. Qualcosa di poco travolgente, però. Il centrocampo, in attesa di Marchisio, non ha ancora trovato un assetto definito. La manovra dipende troppo da Dybala, che ora mancherà almeno fino alla prossima sosta per le nazionali. Higuain si aspetta sempre che, come a Napoli, giochino tutti per lui. Degli altri nuovi acquisti, Dani Alves non sembra in grado di essere altrettanto efficace se deve coprire tutta la fascia (e pare anche un po' logoro), mentre Pjaca si è fermato quando ci sarebbe stato bisogno di lui.
I continui cambi di modulo funzionano solo quando i diversi sistemi sono tutti già collaudati. In questa Juventus non sembra sia così. Allegri dovrebbe lavorare di più su difesa a quattro, pressing, tempi e ritmi di gioco. Se vuole andare in fondo in Champions e non avere sorprese in campionato.