«Bisogna finirla di non far giocare i giocatori contro le loro squadre precedenti - sostiene Altafini, intervistato da Sport Mediaset - Ci sono giocatori che non esultano quando segnano contro l'ex squadra, ma è una cosa sbagliata. Uno gioca per una squadra ed è giusto che faccia bene per chi lo paga. A Napoli, quando andai alla Juve, mi fischiarono per tutto il tempo. Cambiare squadra è una cosa normalissima, anche in politica cambiano partito. Quando è finito il mio contratto a Napoli nessuno mi ha detto niente - ricorda ancora il brasiliano - sono andato via perché non mi hanno tenuto, c'erano 5 squadre su di me e ho scelto la Juventus. I giocatori fanno il loro mestiere e fanno il dovere: lui è pagato per giocare e per fare gol. In Brasile quando un giocatore viene prestato a un altro club non può giocare contro la sua squadra d'appartenenza ma questa è una cosa diversa perché si tratta di prestiti».
Quanto alla partita giocata, per Altafini quella di domani «sarà una partita importante e che deciderà molte cose: se il Napoli vuole lottare per lo scudetto non deve perdere, altrimenti la Juve se ne va via. Il Napoli fa spesso degli errori sul mercato: quando ha venduto Higuain il Napoli si è fissato su Icardi quando c'era Bacca sul mercato che aveva segnato molti gol nello scorso campionato.
Avrebbe dovuto prendere il colombiano». Un consiglio a Sarri? «Se io fossi il mister del Napoli farei un gioco senza punti di riferimento, con molti inserimenti anche dei centrocampisti. La velocità del Napoli potrebbe mettere in difficoltà la difesa bianconera».
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