Allegri avverte i suoi: «Juventus, occhio all'incoscienza dei loro giovani»

Allegri avverte i suoi: «Juventus, occhio all'incoscienza dei loro giovani»
di Alberto Mauro
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Sabato 22 Ottobre 2016, 13:10 - Ultimo aggiornamento: 13:12
MilanJuve non è mai passata di moda. Ma stavolta è diverso. Lo dice la classifica e lo conferma Allegri: «Il Milan vincendo si porterebbe a due punti da noi». Scontro diretto, ma anche generazionale, tra due filosofie e modi di interpretare il calcio diversi. Il Milan pensa al futuro, la Juve al presente, la sintesi: Donnarumma contro Buffon. Da una parte la proprietà più longeva d'Italia (Agnelli) dall'altra quella che ha deciso di cedere il passo dopo aver vinto tutto (Berlusconi). «Spiace che lasci il Milan, ma la globalizzazione sta cambiando il mondo; l'unica squadra che ha la stessa proprietà da 100 anni è la Juventus».
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L'entusiasmo e l'incoscienza dei giovani rossoneri contro l'esperienza dei bianconeri, Allegri ultimo allenatore del Milan ad aver battuto la Juventus - contro Montella, deciso a trascinare i suoi a una vittoria che manca da 4 anni. San Siro evoca gli spettri dell'ultima legnata in campionato, contro l'Inter. Da quella domenica di settembre 4 vittorie su 4 in campionato per la fuga. Il Milan può riaprire il campionato, ecco perchè Allegri non si fida del Diavolo: «Rispetto e faccio i complimenti al Milan per l'ottimo campionato. Sono giovani, bravi, il futuro della Nazionale, con un allenatore capace. Contro l'Inter eravamo favoriti ma abbiamo preso una bella legnata. Il Milan ha entusiasmo, tecnica e corsa, servirà una prestazione importante, e occhio alle ripartenze: possono farci male». Per espugnare San Siro servirà una Juve con equilibrio e testa, e qualcosa di più. «Loro hanno entusiasmo, coraggio e incoscienza, ecco, direi che l'incoscienza non dovrebbe mancare nemmeno a noi che siamo comunque un po' più esperti. Locatelli era un bambino quando allenavo il Milan, ma venne ad allenarsi un paio di volte con noi, si vedeva che aveva qualità. Non sono geloso dei loro giovani: anche noi abbiamo Kean e Caligara. Ma con l'esperienza dei grandi giocatori è più facile vincere». Allegri si riferisce a Buffon, e intanto recupera Mandzukic per la panchina, convocato come Rugani, out Chiellini. Confermato il 3-5-2 con Benatia, Bonucci e Barzagli in difesa. Dubbio a destra Lichtsteiner-Dani Alves, poi Khedira, Hernanes, Pjanic e Alex Sandro. «L'unica certezza è la coppia d'attacco Higuain Dybala, l'intesa è in crescita. Ma anche Mandzukic è importante, magari gioca uno spezzone Kean. Dani Alves? Non si discute. Pjanic? Deve migliorare, ma è stato decisivo con gol e assist. Buffon? A Lione è come se avesse fatto 3 gol, Totti è ancora un campione, un bene per il calcio».