Juventus-Real Madrid 1-4: la Champions è ancora di Cristiano Ronaldo

Juventus-Real Madrid 1-4: la Champions è ancora di Cristiano Ronaldo
di Edoardo Verri
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Sabato 3 Giugno 2017, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 13:44

La Champions resta in Spagna. O meglio, a Madrid. Il Real cancella i sogni di triplete della Juventus con la furia agonistica di Cristiano Ronaldo, autore di una doppietta nel 4-1 di Cardiff, ed è campione del Vecchio Continente per la dodicesima volta nella propria storia. I bianconeri giocano 45 minuti di grande qualità, poi si sciolgono al micidiale (e in parte fortunoso) uno-due firmato Casemiro e CR7. E scrivono un altro capitolo nel libro delle finali maledette.
 
Per l’appuntamento con la storia Allegri sceglie lo straripante Dani Alves di questa Champions e lo piazza alto, al posto di Cuadrado, nel tridente con Dybala e Mandzukic alle spalle di Higuain. Zidane tiene in panchina Bale e lancia Isco dall’inizio.
 
I ritmi sono subito alti. Dopo 7 minuti i bianconeri vanno già vicinissimi al gol con un destro violento di Pjanic che chiama Navas a una deviazione che assomiglia a un mezzo miracolo. Lo scampato pericolo dà una sferzata al Real che comincia a guadagnare campo. E, al 20’, trova anche il vantaggio. La firma, quasi inutile dirlo, è di Cristiano Ronaldo. che chiude con un destro incrociato su un perfetto cross di Carvajal. La sberla però non fa male alla Juventus che nel giro di 7 minuti costruisce un capolavoro. Un suggerimento dalla metà campo pesca a sinistra Alex Sandro che al volo serve Higuain che, a sua volta, controlla e serve al volo Mandzukic. Il croato, tanto per completare la magia collettiva, sistema la palla e la rovescia dal limite dell’area alle spalle di Navas. Sempre al volo, tutto. Non succede più nulla fino all’intervallo, quasi a dire: “dopo questo, c’è poco altro che si potrebbe ancora vedere”.
 
Ma nella ripresa, in realtà, c’è molto da vedere. A cominciare dai due gol del Real che spaccano la partita. Prima Casemiro calcia da oltre 25 metri e riesce a battere Buffon grazie alla beffarda deviazione di Khedira. E’ il 61’. Poi, tre minuti dopo, i bianconeri si addormentano: Sandro perde Modric, che crossa in mezzo, dove Bonucci e Chiellini si dimeticano di Ronaldo. Due palloni toccati, o poco più, e due gol.
 
Allegri prova a mischiare le carte: dentro Cuadrado e Marchisio, fuori Barzagli e l’ammonito Pjanic. E la gara diventa una partita a scacchi tra le panchine. Zidane mette Bale e Asensio per Benzema e Isco, il collega livornese Lemina per un appannato Dybala. E anche i cambi fanno la differenza. Cuadrado, a 6 minuti dal 90’, becca il secondo giallo – ma Ramos simula sul contatto – e viene espulso. Asensio, allo scadere, firma il poker. Una lezione dell’ex Zidane che guida il Real a un double in Champions che non riusciva dal 1988-1990, quando a concedere il bis fu il Milan. Erano i tempi in cui era il calcio italiano a dettare legge in Europa…
 
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