Lazio, il figliol prodigo Keita per sfatare il tabù Chievo

Lazio, il figliol prodigo Keita per sfatare il tabù Chievo
di Daniele Magliocchetti
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Venerdì 9 Settembre 2016, 09:10
Avanti tutta. Keita dalle parole e dai buoni propositi passa ai fatti, incantando in allenamento. Non solo. Bastos e de Vrij sembrano già una coppia più che consolidata, mentre Immobile e Felipe Anderson lì davanti sono in sintonia. Inzaghi finalmente sorride, il muso lungo che aveva il giorno dopo la fine del mercato è già un lontano ricordo, quanto i dubbi d'inizio settimana sulla formazione da mandare in campo a Verona. La piccola forzatura sul rapido reinserimento del giovane senegalese sta dando i suoi frutti, tanto che il biancoceleste, dopo i baci e abbracci con l'allenatore e qualche compagno, ieri durante la partitella a campo ridotto ha fatto vedere di cosa è capace e quanto la Lazio, in questo momento, in attacco abbia bisogno della sua voglia di rivalsa. E pure della sua elettricità. Netta è stata l'impressione che si è avuta ieri sera al termine della seduta di lavoro, con il nazionale senegalese che è addirittura rimasto in campo qualche minuto di più rispetto agli altri. Un giocatore nuovo, si direbbe.

 
FORMAZIONE FATTA
In questi ultimi giorni non si è fatto altro che parlare del giovane attaccante, ma stavolta, rispetto alle ultime uscite, ha fatto parlare anche il campo con dribbling, assist e gol, tanto da strappare qualche timido applauso da parte di qualche compagno. Se non ci saranno ripensamenti, blocchi dell'ultimo momento o strategia pe preservare l'equilibrio interno dello spogliatoio, il tecnico, dopo quella con Marchetti, avrà vinto pure questa battaglia e potrà schierarlo dal primo minuto senza problemi. Stamane ogni dubbio verrà fugato, con le prove tattiche anti-Chievo. Inzaghino vuole il tridente d'attacco formato da Keita, Immobile e Felipe Anderson. A loro tre, nell'assetto con il 4-3-3 non vorrebbe mai rinunciare, anche perché gli garantiscono imprevedibilità, fantasia e cinismo. E per quanto osservato ieri sera di incertezze, da questo punto di vista, non ce ne dovrebbero essere.

IL DUBBIO
Il vero grande dubbio è a centrocampo. Perché, per avere una formazione più equilibrata ed esperta, insieme agli intoccabili Biglia e Parolo, il tecnico laziale vorrebbe inserire più Lulic come mezzala che Milinkovic. Il serbo piace molto a Simone, ma ancora non l'ha convinto del tutto, soprattutto sul piano mentale. A volte, durante la partita, sembra quasi distratto e fuori dal gioco. E' giovane e può capitare, ma adesso è il momento chiave della stagione e il tecnico non vuole ci siano passi falsi.
Sono tre anni che la Lazio non solo non vince contro il Chievo, ma che non riesce a segnare nemmeno una rete. L'ultima, guarda caso, fu proprio di Keita Balde Diao, quando i biancocelesti s'imposero per 2-0 con le reti di Candreva e del senegalese. E anche questo, seppur in minima parte, conta, soprattutto per uno scaramantico come Inzaghi, considerato che l'anno scorso la Lazio venne sconfitta per 4-0 e due stagioni fa ci fu uno scialbo zero a zero. L'allenatore non vuole sbagliare nulla ed è convinto, nonostante ci sia tanto rispetto per il Chievo, che la sua squadra possa andare a Verona e conquistare l'intera posta in palio. Nessun dubbio per il reparto arretrato con Bastos e de Vrij come coppia centrale, mentre a destra ci sarà Basta e a sinistra Lukaku. In realtà ci sarebbe anche Radu, ma il romeno, tornato da due giorni in gruppo, è ancora un po' dolorante per una botta alla caviglia.

LUIS IN RITARDO
Keita a parte, con Kishna che scalpita ed è comunque tenuto in gran considerazione per la fascia sinistra, ci saranno poche chance di vedere Luis Alberto, forse nemmeno a partita in corso. Nei suoi primi dieci giorni di lavoro, lo spagnolo ha ben impressionato lo staff tecnico per qualità, ma è altrettanto vero che su di lui dovrà essere fatto un lavoro specifico, visto che non è proprio al massimo della condizione. Prima ancora di approdare alla Lazio, Luis Alberto si allenava infatti in disparte a Liverpool insieme a Balotelli. Potrebbe essere pronto tra dieci, quindici giorni di lavoro.
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