Keita, lite continua. Il senegalese: «Per me la Lazio è un punto di partenza»

Keita, lite continua. Il senegalese: «Per me la Lazio è un punto di partenza»
di Emiliano Bernardini
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Sabato 30 Luglio 2016, 09:00

Cappellino al contrario, occhiali da sole, atteggiamento scanzonato ma idee ben chiare nella testa. Keita Balde si è presentato così ieri mattina in Paideia per effettuare dei controlli. Un piccolo problemino che gli ha fatto saltare la seduta d’allenamento di giovedì e che i medici vogliono tenere sotto controllo. Dice di sentire un fastidio muscolare ma l’origine risiede di sicuro nella testa del calciatore. Non è un mistero infatti che il senegalese voglia andare via dalla Lazio. Lo ha fatto capire più volte e in diversi modi. Ieri l’ultima uscita poco elegante: «La Lazio non è un punto d’arrivo ma di partenza. Io sono tranquillo. Se è arrivata una proposta rinnovo? Chiedete alla società. I tifosi? Li porto nel cuore». 
 
Il nastro va riavvolto di qualche settimana. Keita il giorno della partenza per il ritiro di Auronzo di Cadore non si presenta lasciando tutti senza parole. A cominciare da mister Inzaghi che puntava forte su di lui per questa stagione. Poi il comunicato di fuoco scritto a quattro mani con il suo procuratore: «Amo la maglia, ma non posso accettare questo trattamento. La Lazio è una società che distrugge». Con cinque giorni di ritardo Balde raggiunge i compagni in ritiro dopo un lungo faccia a faccia con Lotito. Musi lunghi e tirate d’orecchie dai compagni che non hanno certo gradito il suo atteggiamento. Inzaghi e il suo vice Farris hanno chiesto una spiegazione, ma dal senegalese sono arrivate solo parole d’addio. Difficile riuscire a ricucire un rapporto totalmente logoro. Un periodo di tregua apparente, giusto il tempo di far montare nuovamente la rabbia che puntualmente si ripresenta. Mercoledì Keita interviene male su Lulic in allenamento, tra i due volano parole grosse e qualche spintone. Non è un caso che Senad, uno dei veterani e tra i più arrabbiati con il giovane esterno, gli abbia risposto per le rime. Una discussione che è proseguita anche fuori tanto da richiedere l’intervento del neo arrivato Peruzzi. Il futuro è lontano da Roma. Il Monaco ha fatto un’offerta vicina ai 20 milioni, ma a questo punto è Lotito a decidere. Il presidente non lo lascerà andare via per una somma inferiore ai 30 milioni, altrimenti come ha più volte ribadito «può restare a Formello, ci sono tante cose che può fare». Dalla Spagna suonano le sirene di Atletico Madrid, Siviglia e Valencia. In Italia si muove sotto traccia anche l’Inter che però sta seguendo più da lontano gli sviluppi. 

Intanto la rivoluzione iniziata da Lotito in società non si fermerà a Peruzzi. il presidente biancoceleste starebbe infatti lavorando all’inserimento nei quadri del club di un Direttore Generale Una figura che possa rappresentare il club anche davanti ai microfoni delle tv prima e dopo le gare. Un uomo capace di dare autorità e influenza all’immagine della Lazio. Nelle scorse opre era circolato il nome di Giulio Gargano, ma il diretto interessato, pur ribadendo i continui contatti con Lotito, smentisce l’ipotesi. 
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