L’Italia sfida la Svezia, ecco la prima notte mondiale

L’Italia sfida la Svezia, ecco la prima notte mondiale
di Ugo Trani
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Venerdì 10 Novembre 2017, 07:30
dal nostro inviato
STOCCOLMA La neve forse no, almeno quella sembra evitata. Perché se verrà giù, sarà domani mattina, con gli azzurri già in volo da Stoccolma verso casa. Ma, proprio come a Mosca vent’anni fa nell’unico spareggio della nostra storia, l’Italia si gioca di nuovo il mondiale al gelo. Previsti zero gradi all’ora del match (20,45) e campo ghiacciato, cioè per pattini e non per scarpini, perché piove senza tregua. Se però la copertura resterà chiusa, il terreno di gioco dovrebbe essere più che decente, essendo stato rizollato ad inizio settimana. La Friends Arena di Solna (sold out: 50 mila spettatori), ha il tetto retrattile e la Svezia, nella stagione invernale, preferisce non considerare l’ospite sacro: niente sfida indoor, in stile palasport, ma a cielo aperto. Deciderà, comunque, oggi il delegato Uefa (si copre in 20 minuti). Bisogna aspettarsi freddo e altro. Senza Ibrahimovic, qui vogliono tornare al mondiale. Non ci vanno dal 2006, quando Cannavaro alzò la coppa a Berlino. Due edizioni a vuoto per loro, ma due pure fallimentari per noi, eliminati sia in Sudafrica che in Brasile alla prima fase.


E’ scontato che, nella notte di Solna, rischi più Ventura del suo collega Andersson. L’Italia, finita dietro a Spagna nelle qualificazioni, ha fallito solo una volta l’obiettivo: 60 anni fa, fuori a Belfast contro l’Irlanda del Nord che ci fece perdere proprio il mondiale in Svezia (l’unico, da sommare a quello del 1930: non ci potevamo permettere il costoso viaggio in Uruguay). La coincidenza curiosa è però un’altra: nell’autunno del 1997, la Nazionale di Maldini eliminò la Russia che è adesso la destinazione finale del viaggio del nostro ct. Che, dopo la figuraccia del 2 settembre a Madrid, ha dovuto rivedere il suo piano e, accettando il suggerimento dei suoi senatori, è tornato al 3-5-2 che fece la fortuna della Juve di Conte, capace poi di trapiantare quel sistema di gioco a Coverciano per farlo sbocciare all’Europeo in Francia. Lì, il 17 giugno del 2016, la Nazionale superò la Svezia: a Tolosa, davanti a Ibrahimovic, furono titolari 7 azzurri che vedremo dall’inizio anche stasera nell’andata del play off. Saranno 8 se Eder, match winner 16 mesi fa, vincerà il ballottaggio con Belotti. Anche Andersson non rinnega l’idea del predecessore Hamren. Ma fa meno fatica di Ventura, perché la sua nazionale non si sposta mai dal 4-4-2. E, al 25° posto del ranking Fifa, si è preso la soddisfazione di far fuori l’Olanda e di complicare il percorso alla Francia vice campione d’Europa. In questi spareggi, insomma, il ct svedese si presenta a testa a alta. La sua nazionale ha fatto cilecca anche con Ibra, restando a casa nel 2010 e nel 2014: perdere il 3° mondiale di fila senza il suo fuoriclasse non sarebbe certo sconvolgente per il Paese. 

La Svezia non è da scoprire: dichiarato il modulo e conosciuti gli interpreti. Che sono passati dalla serie A: Granqvist, Ekdal e Jansson. O che si sono fermati da noi: Krafth, Helander e Rohden. L’esterno di qualità Forsberg, 26 anni, gioca in Bundesliga con il Lipsia. Pure l’Italia ha la sua certezza nel sistema di gioco che ha solide fondamenta nella BBC dei 6 scudetti di fila con la Juve. Ventura ha perso Zaza sul più bello. Ora è tentato da Belotti, appena uscito dalla convalescenza e partner preferito di Immobile (19 gol stagionali). A prescindere dall’assetto è, da 13 mesi, la sua coppia, usata in 8 delle 14 partite. L’alternativa a Belotti rimane Eder, solo 2 gare con Immobile, compresa l’ultima a Scutari contro l’Albania. Attacco da ritrovare, solo 3 gol nei 4 match dopo l’estate, e centrocampo da assemblare: Verratti (pronto ad alzarsi da trequartista), De Rossi e Parolo hanno giocato insieme solo 37 minuti, il 28 marzo ad Amsterdam contro l’Olanda. Al ritorno, lunedì a Milano, possibile la nuova virata, cioè il 4-2-4.
 
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