La Lazio accede il turbo Champions: Inzaghi ospita il Chievo per dare l’assalto al 3° posto

La Lazio accede il turbo Champions: Inzaghi ospita il Chievo per dare l’assalto al 3° posto
di Alberto Abbate
3 Minuti di Lettura
Domenica 21 Gennaio 2018, 07:30
Quella zuppa Inglese al novantesimo non gli è ancora andata giù. Inzaghi rivede il Chievo, una squadra sempre rognosa, quasi un tabù: «L’anno scorso perdemmo all’Olimpico, incontriamo una formazione che storicamente ci dà fastidio». Addirittura in casa appena 3 successi biancocelesti negli ultimi 15 confronti, 5 vittorie per i gialloblù e 7 pareggi. La X in schedina però stavolta non è contemplata. Se la Lazio vuole mettere il turbo per la Champions, deve sfruttare lo scontro diretto fra Inter e Roma: «Serve assolutamente il bottino pieno. Dopo la sosta ci aspetta un bel banco di prova per riattaccare subito la spina – ammette infatti il tecnico – e tornare alla vittoria. Dovremo essere attenti e bravi a concretizzare». Per questo in campo ecco di nuovo la formazione più equilibrata e anche la migliore: davanti Luis Alberto dietro Immobile, aspettando gli inserimenti di Milinkovic e Parolo. Sugli esterni del 3-5-1-1 Lulic e il recuperato Marusic, Leiva diga in mezzo davanti alla difesa. Dove Wallace sostituirà lo squalificato Radu; al centro de Vrij. A destra Bastos vince il ballottaggio col nuovo acquisto Caceres. Lo spogliatoio è stato sinora il segreto assoluto, per questo Inzaghi al momento rispetta le gerarchie nonostante la tentazione del nuovo aiuto. Esordio dal primo minuto di Caceres, dunque, rimandato magari con l’Udinese: «E’ un valore aggiunto, Martin ci aiuterà nel nostro cammino. Ha grande esperienza ed è arrivato in ottima forma. E’ un’alternativa importante perché può giocare in tutti e tre i ruoli della difesa e all’occorrenza sulla fascia». Dove però, in extremis, ha recuperato dalla febbre anche Lukaku per la panchina. Bene così, perché ora inizia il vero tour de force biancoceleste e la Lazio ha bisogno di tutti e tutto. Stavolta, dopo gli errori penalizzanti del 2017, anche delle giuste decisioni arbitrali: «L’incontro a Milano è stato costruttivo – giura Inzaghi – ma poteva essere fatto anche prima. I nostri fischietti sono i migliori e devono dirigere le gare serenamente, senza pensare troppo alla tecnologia». Insomma, finché la Lazio Var, lasciatela andare.

PROROGA E SQUALIFICA
Basta soffocare le emozioni in un monitor o davanti a una tv. Il discorso vale anche per i tifosi. Laziali, venite pure allo stadio, nessuno vi ferma: «La sindaca di Roma Virginia Raggi ha stabilito con una ordinanza che il blocco del traffico previsto per domani, 21 gennaio, seconda domenica ecologica, sia posticipato nella fascia pomeridiana, dalle 16.30 alle 17.30. Una misura adottata per garantire non solo l’accesso – la nota del Campidoglio - ma anche il deflusso dall’Olimpico, dove è in programma una partita che prevede un considerevole afflusso di pubblico». In realtà, sarebbe un miracolo raggiungere le 30 mila presenze. Sempre meglio di uno stadio vuoto: attesa infatti per giovedì la sentenza di primo grado sulla vicenda relativa alle figurine di Anna Frank. La Lazio conta di ridurre – al massimo in appello - la squalifica a una sola giornata a porte chiuse contro il Genoa il prossimo 5 febbraio: «Penso che abbiamo già pagato abbastanza. Abbiamo avuto due partite senza la nostra curva – chiosa Inzaghi – e sappiamo quanto sia importante per noi. Questa società si è sempre mossa contro ogni forma di razzismo e violenza. Domenica prima della sosta è stato bellissimo vincere a Ferrara con tantissimi nostri tifosi, i miei ragazzi meritano di rivederne ancora di più all’Olimpico». Con questi risultati il tutto esaurito sarebbe quasi un dovere civico.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA