La Serie A ai nastri di partenza: la Juventus non è più sola

La Serie A ai nastri di partenza: la Juventus non è più sola
di Massimo Caputi
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Sabato 19 Agosto 2017, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 18:31

Si parte. Saranno Juventus e Napoli, la favorita d’obbligo allo scudetto e la più gettonata tra le rivali, a dare il via alle ostilità. Un segno del destino? Forse, ma meglio non correre troppo La storia c’insegna che convinzioni e suggestioni estive non sempre coincidono con i verdetti finali. Alla partenza abbiamo una sola certezza: i club più forti ed esposti economicamente sono cinque e i posti che regalano la Champions League solo quattro. Per almeno una di queste squadre la mancata qualificazione nell’Europa che conta equivarrà a un vero e proprio fallimento sportivo. 

IL GRANDE RITORNO
L’aspetto interessante di questa stagione, non solo a parole, ma con tanti soldi investiti o impegnati per i prossimi anni, è rappresentato dal ritorno delle milanesi, costruite per contrastare la superiorità di Juventus, Roma e Napoli. E’ comunque complicato “pesare” la reale differenza tra le varie concorrenti. Prendiamo Juventus e Roma, prima e seconda dell’ultima stagione. Almeno in partenza, entrambe sembrano aver perso qualcosa rispetto a pochi mesi fa. I bianconeri sono ancora in costruzione, fortissimi in attacco, incompleti in difesa e a centrocampo. Senza Bonucci hanno perso molto in termini tecnici e in soluzioni difensive. Con Matuidi dovrebbero orientarsi su un centrocampo a tre e non a due. Il cambio di modulo toglierebbe però un posto a uno dei tanti e forti attaccanti a disposizione di Allegri. Chi rimarrà fuori? Bernardeschi e Douglas Costa come saranno impiegati? La Roma, affidata a Di Francesco, non cambia soltanto modulo e filosofia di gioco. Si ritrova più forte e ampia nella rosa, ma più debole nell’undici titolare. Problema non da poco con nessuna delle priorità, la sostituzione di Salah e il ruolo di terzino destro (Karsdorp acquistato infortunato), ancora risolta. Per non parlare del difensore centrale. In virtù degli scricchiolii, veri o presunti, di Juventus e Roma, il Napoli può essere considerata la squadra più accreditata nella lotta per lo scudetto. Il suo finale di stagione ha impressionato tutti e dato grande convinzione al gruppo. Forte della sua identità di gioco e di aver confermato tutti i suoi protagonisti, la squadra di Sarri potrà essere realmente protagonista solo a patto di aver fatto tesoro dei propri errori. C’è poi da verificare se a una squadra che ha evidenziato cali di concentrazione e sbandamenti difensivi, non servissero giocatori più forti e di personalità. Senza le coppe europee, con un allenatore d’esperienza e preparato come Spalletti, l’Inter diventa un avversario assai temibile. Ai nerazzurri non serviva una rivoluzione, ma un’idea chiara nella costruzione della squadra. Già dall’anno scorso aveva calciatori di valore e spessore internazionale, mancavano soltanto alcuni giusti calciatori nei ruoli chiave. La miscela sembrerebbe quella giusta. Con cotanta campagna acquisti il Milan ha guadagnato crediti prima ancora d’iniziare a giocare. Gli arrivi di Bonucci e Biglia, più di tutti, ne avvalorano il salto di qualità. Assemblare tanti giocatori e dare continuità a prestazioni e risultati, questa la vera sfida per Montella. 

SUBITO A SEGNO
Confortata dalla vittoria in Supercoppa la Lazio riparte con fiducia e speranza. Se non fosse per il caso Keita che la tiene in sospeso, con un trofeo già in tasca, sarebbe nelle condizioni migliori per affrontare la nuova stagione. A differenza dello scorso campionato avrà però l’Europa League, quindi, se la rosa non sarà adeguatamente rafforzata, con tanta concorrenza, il rischio di arrivare con il fiato corto è assai probabile. Anche quest’anno il divario tecnico tra le prime e le altre del gruppo appare evidente. Non un bene per la crescita del nostro calcio, un tempo famoso per la sua imprevedibilità in ogni partita, quanto per l’incertezza, fino all’ultimo minuto, nell’assegnare scudetto e retrocessione. Pensiamo positivo, anche in riferimento del Var, novità assoluta e positiva del nostro campionato. Avrà bisogno di tempo per essere compresa e valutata nel modo corretto. Di certo sarà un valore aggiunto, come accade in tutti gli altri sport, ma, mettiamoci l’animo in pace, come e solo nel calcio, non eliminerà mai le polemiche.

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