Lazio all'assalto, oggi all'Olimpico la partita è doppia

Lazio all'assalto, oggi all'Olimpico la partita è doppia
di Emiliano Bernardini
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Domenica 20 Novembre 2016, 10:03
ROMA Uno scudetto, l'Europa e la cabala. Metti una domenica pomeriggio all'Olimpico, la Lazio ospita il Genoa in una gara che di significati ne ha tanti. C'è quello simbolico: tra le due squadre c'è in ballo il tricolore della stagione 1914\15. Un titolo rivendicato con orgoglio dai rossoblù, ma contestato dalla Lazio, che si sente defraudata di un qualcosa che sente suo. Lo scudetto della Grande Guerra. Eh sì, perché quella finale non venne mai giocata tra le due squadre. Ironia del destino quella partita si sarebbe dovuta disputarsi proprio a pochi metri da dove oggi si giocherà Lazio-Genoa: al campo della Rondinella. Il match ora è passato nelle stanze dei bottoni, dove una commissione ad hoc nominata dalla Figc ha già dato ragione ai biancocelesti, per la riassegnazione però bisognerà aspettare la decisione il Consiglio federale. Possibile che questo avvenga a febbraio. Nessun intoppo ma semplici ragioni politiche: bisogna superare il rinnovo delle cariche federali di gennaio (quindi febbraio) e l'eventuale rielezione del presidente Carlo Tavecchio. Da quello che filtra, l'albo storico verrà modificato e quel Tricolore si cucirà ex aequo sulle maglie di Lazio e Genoa.
NATALE AL TOP
Intanto oggi i biancocelesti all'Olimpico puntano a non interrompere quella striscia positiva che dura da ben sette gare consecutive. Inzaghi sa bene qual è la strada da percorrere per continuare a volare: «Dobbiamo avere continuità. Siamo quarti e come ho già detto nel calcio è un attimo e può cambiare tutto. Dobbiamo rimanere sul pezzo». Ma il tecnico sa altrettanto bene che le soste sono sempre pericolose perché possono allentare quella tensione che lui continua a mantenere alta: «Vorremmo mantenere una posizione in classifica importante da qui a Natale. Il calendario sarà tosto, è normale che sia così. Ma tutto dipende da noi, dovremo cercare di giocare al meglio tutte le gare a partire dal Genoa. Dopo la sosta ci sono partite particolari, ho la fortuna di avere tanti nazionali, dovremo cercare di fare la gara giusta».
QUESTIONE DI TESTA
Già, perché è proprio la testa a fare la differenza. E' su questo che la Lazio deve lavorare costantemente, in fondo il peggior avversario dei biancocelesti sono i biancocelesti stessi. «Ai ragazzi ho parlato fin dal ritiro. C'erano delle pressioni, ma dovevamo cercare di essere liberi con la testa. Con la testa pesante si fa fatica a giocare» ha sottolineato Inzaghi che per la sfida di oggi aggiunge «chiederò alla mia squadra di affrontare la sfida con intensità. Loro giocano uomo contro uomo, sulla rabbia agonistica. Abbiamo preparato il match, ogni calciatore dovrà fare delle prestazioni singole importanti». Simone è riuscito a creare una squadra da un gruppo di ragazzi. Questo è il merito principale del tecnico biancoceleste che ancora una volta si trova a dover affrontare problemi di formazione.
MARCHETTI E RADU IN DUBBIO
Si parte dal modulo. Inzaghi torna al 4-3-3 dopo il 3-5-2 visto contro il Napoli. Ma come più volte sottolineato dallo stesso allenatore i moduli sono solo una questione di numeri, per lui contano gli uomini. Non è un caso che il dispositivo scelto è camaleontico e cambia velocemente anche a gara in corso. Gli unici dubbi, non da poco, restano quelli di Marchetti e Radu. I due non si sono allenati ieri. Il portiere ha accusato un piccolo fastidio muscolare, mentre il difensore ha avuto un attacco influenzale. Maggiori le chances di recupero di Radu, Marchetti meglio non rischiarlo. Ma Inzaghi deciderà tutto nella rifinitura di questa mattina. In caso di forfait pronti Strakosha e Hoedt. Basta, tornerà a fare il terzino destro; al centro confermato Wallace (il rientrante Bastos partirà dalla panchina); Lulic, arretrerà sulla fascia sinistra. A centrocampo Milinkovic e Parolo ai lati di Biglia, davanti il tridente con Felipe Anderson, Immobile e Keita.