VIA DALLA DIPENDENZA
Per l’ennesima volta, dopo la sorprendente passata stagione, tecnico e società sono riusciti a dimostrare ancora una volta la bontà del lavoro portato avanti con umiltà e capacità negli ultimi anni. E a dimostrarlo ci sono i numeri, ma anche gli uomini. Il capofila è Immobile, l’attaccante migliore del nostro campionato che con venti gol guida la classifica dei bomber. Lui il finalizzatore principale del gioco laziale e su questo ci sono pochi dubbi. Ma con questi numeri di squadra, il suo infortunio fa meno male, anche perché, oltre al cannoniere di Torre Annunziata, ci sono altre tredici compagni che hanno fatto alla grande la loro parte. Basti pensare a Milinkovic-Savic e Luis Alberto, rispettivamente a segno con 9 e 7 marcature in tutte le competizioni. Per non parlare delle reti messe a segno da due centrali difensivi come de Vrij, tre gol all’attivo, e soprattutto Bastos che, nonostante qualche sbavatura nel reparto arretrato, di reti ne ha realizzate addirittura quattro. E anche qui c’è un record, considerato che al momento in seria A non c’è nessun difensore che abbia segnato quanto lui (dieci le reti totali dei difensori). Poi ci sono anche Felipe Anderson e Nani, entrambi con due reti, ma sia il brasiliano che il campione portoghese sono in rampa di lancio e pronti a stupire e fare meglio. In tutto sono quattordici i goleador laziali. Una vera e propria cooperativa del gol. Due in meno rispetto a quella di Pioli, ma è altrettanto vero che manca tutto il girone di ritorno e in più c’è pure l’ultimo arrivato Caceres, un difensore col vizietto del gol, visto che fino ad ora ne ha segnati già tre.
RISCHIO CALCOLATO
Una vena realizzativa che, forse, ha sorpreso pure un ex attaccante come Inzaghi, bravo non solo a mettere in campo la squadra e a darle una mentalità vincente, ma anche a far ruotare nel migliore dei modi la rosa. Il rammarico del tecnico restano ancora quelle due “maledette” gare con Fiorentina e Torino, per lui punti persi non per colpa della squadra. E non c’è post-partita in cui non lo ricordi. Di sicuro è contento per come si sta esprimendo la sua Lazio, anche se è convinto che possa avere ancora ampi margini di miglioramento. Col Chievo, e non solo, si sono registrati errori difensivi, ma non tanto e solo per colpa dei centrali, quanto dello spostamento difensivo a livello di collettivo. E i 25 gol presi dalla retroguardia sono anche una conseguenza di come gioca la Lazio e come, spesso e volentieri, si sbilancia in avanti per andare a segnare più gol possibili. Di solito i biancocelesti quando attaccano portano dai sei ai sette giocatori, alcune volte anche otto, come è capitato per ben tre volte con la Spal. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma per andare in Champions e, perché no, sperare in qualcosa di più ambizioso, come rosicchiare punti al duo di testa, è necessario rivedere qualcosina lì dietro. Inzaghi e il suo vice, Farris, ci stanno già lavorando. E hanno in serbo qualche sorpresa.
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