Lazio, attacco da paura: Inzaghi vola con il migliore reparto del campionato

Lazio, attacco da paura: Inzaghi vola con il migliore reparto del campionato
di Daniele Magliocchetti
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Martedì 23 Gennaio 2018, 07:30
Così bella e travolgente da non credere. Un ingranaggio di squadra perfetto che offre spettacolo con giocate di qualità abbinate a un’eccellente organizzazione tattica, il tutto impreziosito da una caterva di gol. Uno spot per il calcio. Una Lazio così non si era mai vista. E non ce ne vogliano i nostalgici delle gesta laziali, ma nemmeno nell’epoca d’oro di Cragnotti, con tutti quei campioni, o ancora prima, si erano registrati numeri del genere. Nella storia, i biancocelesti non avevano mai realizzato così tante reti dopo venti gare di campionato, ben 53 gol, 18 in più dell’anno scorso, con una media di 2,7 a partita. Meglio delle due prime della classe Juve e Napoli, subito dietro in Europa a superpotenze come Psg, avanti a tutte con 3,1 di media realizzativa, o ManCity e Barcellona a 2,9. Non solo. La vittoria e la “manita” di due giorni fa sul Chievo, come suggerisce “Laziopage” ha permesso alla squadra romana di ottenere il sesto successo stagionale con più di quattro reti all’attivo. E anche qui a fare meglio sono solo Neymar e compagni e la squadra di Guardiola, con sette. Dati impressionanti per una squadra a cui pochi credevano ad inizio stagione, soprattutto per le risorse economiche messe in campo rispetto a Juve, Napoli, Milan, Inter e Roma. 

VIA DALLA DIPENDENZA 
Per l’ennesima volta, dopo la sorprendente passata stagione, tecnico e società sono riusciti a dimostrare ancora una volta la bontà del lavoro portato avanti con umiltà e capacità negli ultimi anni. E a dimostrarlo ci sono i numeri, ma anche gli uomini. Il capofila è Immobile, l’attaccante migliore del nostro campionato che con venti gol guida la classifica dei bomber. Lui il finalizzatore principale del gioco laziale e su questo ci sono pochi dubbi. Ma con questi numeri di squadra, il suo infortunio fa meno male, anche perché, oltre al cannoniere di Torre Annunziata, ci sono altre tredici compagni che hanno fatto alla grande la loro parte. Basti pensare a Milinkovic-Savic e Luis Alberto, rispettivamente a segno con 9 e 7 marcature in tutte le competizioni. Per non parlare delle reti messe a segno da due centrali difensivi come de Vrij, tre gol all’attivo, e soprattutto Bastos che, nonostante qualche sbavatura nel reparto arretrato, di reti ne ha realizzate addirittura quattro. E anche qui c’è un record, considerato che al momento in seria A non c’è nessun difensore che abbia segnato quanto lui (dieci le reti totali dei difensori). Poi ci sono anche Felipe Anderson e Nani, entrambi con due reti, ma sia il brasiliano che il campione portoghese sono in rampa di lancio e pronti a stupire e fare meglio. In tutto sono quattordici i goleador laziali. Una vera e propria cooperativa del gol. Due in meno rispetto a quella di Pioli, ma è altrettanto vero che manca tutto il girone di ritorno e in più c’è pure l’ultimo arrivato Caceres, un difensore col vizietto del gol, visto che fino ad ora ne ha segnati già tre. 

RISCHIO CALCOLATO 
Una vena realizzativa che, forse, ha sorpreso pure un ex attaccante come Inzaghi, bravo non solo a mettere in campo la squadra e a darle una mentalità vincente, ma anche a far ruotare nel migliore dei modi la rosa. Il rammarico del tecnico restano ancora quelle due “maledette” gare con Fiorentina e Torino, per lui punti persi non per colpa della squadra. E non c’è post-partita in cui non lo ricordi. Di sicuro è contento per come si sta esprimendo la sua Lazio, anche se è convinto che possa avere ancora ampi margini di miglioramento. Col Chievo, e non solo, si sono registrati errori difensivi, ma non tanto e solo per colpa dei centrali, quanto dello spostamento difensivo a livello di collettivo. E i 25 gol presi dalla retroguardia sono anche una conseguenza di come gioca la Lazio e come, spesso e volentieri, si sbilancia in avanti per andare a segnare più gol possibili. Di solito i biancocelesti quando attaccano portano dai sei ai sette giocatori, alcune volte anche otto, come è capitato per ben tre volte con la Spal. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma per andare in Champions e, perché no, sperare in qualcosa di più ambizioso, come rosicchiare punti al duo di testa, è necessario rivedere qualcosina lì dietro. Inzaghi e il suo vice, Farris, ci stanno già lavorando. E hanno in serbo qualche sorpresa. 
 
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