APPLICAZIONE
Felipe buongiorno si vede dal mattino. Non è in crisi, non è in disparte, ci mette sempre il suo zampino. Un assist al bacio, un semplice tocco di piatto a Udine per il 2-0 di Keita. Adesso da lui pretende lo stesso. Saranno finalmente di nuovo insieme dall'inizio lì davanti: 4-3-3 che funziona e vince, non si cambia. A destra persino, c'è Patric terzino: differenziato per Basta ancora cionco, c'è già chi lo sta ribattezzando il nuovo Konko. Prime prove con tutti i nazionali comunque ieri al Fersini: Immobile in gol su rigore persino nella partitella finita 2-0 con la rete finale di Murgia, già pronto a sostituire Parolo - quando ce ne sarà bisogno - in regia come vice-Biglia. Anche col Bologna, Felipe aiuterà il centrocampo, ma sarà molto più devoto al gol dell'ultima domenica. Adattato esterno nel 4-1-4-1, terzino nel 3-5-2, il brasiliano sta seguendo alla lettera Inzaghi.
Sta rispettando le promesse, ma ora vuole almeno un centro in più nella prossima kermesse. Dopo i due passaggi decisivi in questo campionato per scacciare l'ombra di Candreva (primo con lui, Icardi e Totti dopo 7 turni) nella speciale classifica degli assistman.
ESERCITAZIONE
Prende la mira, Felipe vuole segnare. Cappellino, fucile ed occhiali. Sta cercando nel Softair l'istinto del killer. Domenica, subito dopo Udine, era a Ponte Galeria con tuta mimetica, giubbotto antiproiettile e zainetto. Con Wallace, il fratello e altri amici per un'esercitazione per migliorare le capacità fisiche e motorie, per aguzzare la mente. Forse è questo il segreto della sua rinascita psichica. Motivato, convinto, semplicemente Felipe: «Quest'anno sarà il migliore della mia carriera», ha giurato la scorsa settimana. Perché crede nella Lazio e addirittura nel sogno Champions. A 23 anni, dopo 3 stagioni a Roma, Felipe sembra già un veterano, ma sul suo domani non scioglie alcun arcano: «Ho voglia di crescere, se sarà con la Lazio meglio». L'incognita resta perché Bertolucci, che ha ricevuto la procura ad aprile dalla sorella Juliana, sta lavorando già per un futuro lontano dalla capitale nei prossimi anni. In particolar modo al Chelsea. Arrivano conferme da Londra, ma Lotito non lo cederà per meno di 40 milioni. D'altronde son costati di più tanti bidoni. Invece, da ultimo bilancio, erogano servizi per 7 milioni le sue aziende alla Lazio. Un continuo dazio, il presidente non è mai sazio.