Lazio, c'è Cesare al comando. Codice etico e bel calcio, così Prandelli ha convinto Lotito

Lazio, c'è Cesare al comando. Codice etico e bel calcio, così Prandelli ha convinto Lotito
di Alberto Abbate
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Mercoledì 25 Maggio 2016, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 12:21
Ave Cesare, a te la Lazio. E' moralizzato, Prandelli, chissà se a Formello porterà il suo codice etico. Un boomerang alla fine della sua esperienza in Nazionale, ma a Formello dovrà funzionare. Per tenere a bada uno spogliatoio di fuoco, troppo spesso incendiatosi nell'ultima stagione. Eliminare personalismi e gelosie. Con Inzaghi c'era il timore di un'autogestione, l'ex Ct sarà aiutato dalla Lazio nell'epurazione delle schegge. Nell'incontro di lunedì pomeriggio, avvenuto in una stanza e non a Villa San Sebastiano, fatte precise promesse. Prandelli sa, per esempio, che non potrà ripartire da Candreva e forse nemmeno da Keita. Invece Lotito farà di tutto (con tre milioni, bonus compresi, a stagione) per dargli la regia di Biglia in questa sua nuova pellicola biancoceleste. Due anni di contratto a 1,8 milioni a stagione, ieri venivano preparate dal segretario Calveri le carte del biennale. Fra oggi e domani dovrebbe arrivare la firma, salvo colpi di scena. Prandelli lunedì sera era tornato a Firenze, dopo il vertice al quale si era aggiunto anche il ds Tare in un secondo momento. Pure un modo per confrontarsi sulle strategie di mercato già portate avanti sinora. Intanto, sopra la panca, Prandelli canta ai laziali: «Speriamo di vederci presto».
DUTTILITÀ TATTICA
Reazioni contrastanti fra i tifosi biancocelesti, prima dell'imminente fumata bianca. Molti hanno dimenticato il grande lavoro di Prandelli alla guida della Nazionale, prima del tonfo al Mondiale e al Galatasaray. Cesare non vede l'ora di rilanciarsi e far ammirare il suo primo calcio della Fiorentina e dell'Italia. Ripartirà da Felipe, anche trequartista in un eventuale 4-3-1-2. E' lo schema più caro all'ex ct, che in Nazionale lo ha utilizzato per 27 volte dal primo minuto. Nessun problema ad adattarsi al 4-3-3, il secondo modulo della sua esperienza azzurra (15 volte). Ma occhio anche al 3-5-2 di cui Prandelli ha talvolta usufruito sulla scia delle vittorie juventine dell'ultimo quinquennio. Prandelli è pronto a portare con sé Gabriele Pin, ex giocatore della Lazio e suo vice ai tempi del Parma e dell'Italia, dopo aver accorciato il suo staff di 7 elementi a 4 per un totale di 500mila euro da far gravare sulle casse della Lazio.
VACANZE ROMANE
Nella Capitale, Prandelli, c'è già stato di passaggio. Una breve visita d'un paio di mesi a Trigoria, nel 2004, prima di lasciare la panchina a Voeller per tornare al capezzale della moglie Manuela, scomparsa poi nel novembre di quello stesso anno. Prandelli vuole tornare a Roma, dopo aver aspettato per mesi alla cornetta una chiamata di Lotito: «Certo che accetterei - ci confidava ormai settimane fa - è una grande squadra e una grande società. C'è un presidente che sa cosa vuole fare ed è molto attento a tutto. Mi sembra che, a Formello, chiunque arrivi debba solo allenare, senza pensare ad altro». In realtà l'allenatore di Orzinuovi dovrà ricostruire la Lazio. Per questo ha chiesto precise garanzie tecniche su De Vrij in difesa e non solo. Ieri Lotito e Tare hanno incontrato Preziosi. Sul tavolo Pavoletti e la possibilità, grazie ad alcuni crediti che vanta il patron laziale (vedi Sculli e Matuzalem) di poter inserire pedine di scambio come Djordjevic, Hoedt, ma pure Mauricio e Gentiletti, già in trattativa con lo Sporting Lisbona. In tema di punte c'è in lizza Lapadula, con il Pescara che riflette sulla proposta laziale di 10 milioni più 2 di bonus. Infine la suggestione Balotelli. Ieri, guarda caso, a Formello c'era Raiola. Il manager, intrigato dall'idea di portare Balo nella capitale per il rilancio, a breve potrebbe elaborare un piano low-cost da sottoporre a Lotito. E chissà se il duo Prandelli-Balotelli si ritrovi alla Lazio per fare pace e rilanciarsi alla grande.