Lazio, nelle casse della società un bottino "virtuale" di 70 milioni

Lazio, nelle casse della società un bottino "virtuale" di 70 milioni
di Alberto Abbate
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Mercoledì 30 Agosto 2017, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 13:18

ROMA E ora sono quasi 70 i milioni nelle casse biancocelesti a meno di 48 ore dalla fine del mercato. Mai un simile bottino, mai una plusvalenza uguale a Keita. Quasi 30 milioni che vanno ad aggiungersi ai 17 di Biglia (scattata domenica, alla prima presenza col Milan, la prima rata), 17 milioni anche per Hoedt al Southampton (meglio di Kolarov per il prezzo iniziale pagato), 5,5 milioni per la cessione di Berisha all'Atalanta, più 2 milioni del prestito di Cataldi al Benevento. Le uscite producono un parziale monstre di 71,5 milioni. Spesi appena 15,1 per Leiva, Marusic e Caicedo. Totale 56,4 milioni. Ma non si può non contare la pioggia di quattrini derivati dalla qualificazione alla fase a gironi di Europa League 2,6 milioni (15 in caso di vittoria), 7 dalla Seleco per il doppio sponsor e circa 4 per la vittoria in Supercoppa. Nessuno dice che debbano essere spesi tutti, ma perché la Lazio non dovrebbe reinvestirne anche meno della metà per il dopo Keita? Lotito e Tare vorrebbero conservare un tesoretto per l'assalto decisivo ad Azmoun del Rubin Kazan (extracomunitario) a gennaio, ma qui bastano e avanzano per diverse operazioni. Le cessioni big insomma sono da applausi, adesso mancano meno di 48 ore per sistemare le vere zavorre: la Lazio si libera di due milioni lordi di Morrison, approdato all'Atlas in Messico. L'ex Pioli vorrebbe Djordjevic a Firenze, Perea cerca squadra in Portogallo. Mauricio tratta con Besiktas e Fenerbahce, il manager Raiola sta lavorando per Kishna all'estero, Tare per gli ex baby Tounkara e Oikonomidis. E' una corsa contro il tempo prima del gong, con Marchetti rischia di restare e con 1,5 milioni di stipendio sino al 2018 chiedere il reintegro. Come vice-Strakosha?

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