IL VIA LIBERA
Via libera dalla società all'allenatore, ma anche dallo spogliatoio: «Mister, a noi non interessa il singolo caso, conta la Lazio», il messaggio quasi unanime di un gruppo mai così saldo. Anche i senatori Lulic e Biglia dovranno farsene una ragione. Fondamentale l'intermediazione del dt Peruzzi, dopo il chiarimento col Balde giovane.
Si riparte da zero, via i malumori da Formello, volano abbracci pure in partitella. Parolo segna ed esulta manco fosse Tardelli in finale di Coppa del Mondo, è tripudio alla vittoria finale: Keita, Immobile, de Vrij e Felipe Anderson si stritolano di felicità. A Inzaghi ridono gli occhi e, per un attimo, pure la mente. Poco importa che in quattro giorni dovrà sciogliersi i dubbi sul tridente d'attacco, il futuro è sempre più biancoceleste. Il tecnico era rimasto colpito dal 3-4-3 con la Juve, la scorsa settimana aveva provato il 4-2-3-1 con Luis Alberto trequartista contro il Montemario, eppure aspettava solo Keita per rispolverare subito il suo fedele 4-3-3. Potrebbe anche partire Kishna, come con l'Atalanta dall'inizio, e poi essere sostituito dall'ex Barcellona. Potrebbe succedere il contrario. Tutto adesso è possibile, ma saranno fondamentali i prossimi allenamenti e altri segnali per prendere una decisione. Simoncino ha parlato chiaro al senegalese: nessuna garanzia sul posto, dovrà meritarselo giorno dopo giorno, seduta dopo seduta. Atteggiamento dopo atteggiamento giusto.
EPURATI
La pace va mantenuta, la fiducia riconquistata dopo il tradimento. La ferita è ancora aperta, ma il caso va chiuso prima affinché Keita possa correre a grande falcate verso il nirvana. Anche perché a Formello bisognerà pian piano risolvere altre questioni interne. La società nelle prossime ore dovrà chiarire cosa intenderà fare con tutti quei giocatori rimasti sul groppone al gong del 31 agosto. Morrison - mollato in extremis pure dal Nottingham e dal Newcastle - resterà comunque aggregato al gruppo della prima squadra. Rischiano invece di restare fuori rosa e d'allenarsi a parte con un preparatore (secondo le norme del contratto collettivo) Gonzalez (dopo aver rifiutato l'Atletico Paranaense), Minala, Tounkara. Ma anche Vinicius, nonostante i due giorni con Inzaghi per l'assenza di Lukaku ancora in Belgio. Per il brasiliano, Murgia e Leitner, ieri esercitazioni speciali sui cross. Tutti per Ciro. Già, perché tutti dovranno servire il nuovo leader biancoceleste, capocannoniere della serie A 2014, uno degli ultimi centravanti spendibili e credibili prodotto dal nostro calcio negli ultimi anni. Djordjevic ieri richiedeva un certificato, Immobile non ne ha bisogno. Il gol esce dal Dna.