Lazio, a Genova per mettersi subito alle spalle le scorie post derby

Lazio, a Genova per mettersi subito alle spalle le scorie post derby
di Alberto Abbate
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Venerdì 9 Dicembre 2016, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 18:34
ROMA Bloccate le lancette, fermate gli orologi. Se le partite durassero 45', la Lazio sarebbe prima non solo in Italia, ma in tutta Europa insieme al Psg: appena 3 gol subiti nei primi tempi, addirittura 13 nella ripresa in queste prime 15 giornate. Dopo il derby, Inzaghi lavora ancora di più sui cali di concentrazione. Gli ultimi due centri incassati dalla Roma pesano come un macigno, anche perché questa Lazio non sa poi reagire: vinte, guarda caso, soltanto le 8 gare in cui è passata in vantaggio. Ben 5 volte con Immobile, ora fermo a quota 9 reti con 4 giornate di digiuno. E dietro Ciro, c'è il vuoto. Nemmeno più considerato Djordjevic, che aspetta gennaio con tre giornate d'anticipo. Ben due trasferte (contro Samp e Inter), la Lazio ne ha perse solo tre nelle ultime 23, ma ora ha bisogno di tornare al gol. Per questo riprende corpo l'idea d'anticipare il prima possibile la convocazione di Alessandro Rossi dalla Primavera: «Il suo sogno è esordire in prima squadra - giura mamma Angela - e diventare una bandiera biancoceleste». Con Simoncino in panchina d'altronde il futuro ha una veste.
FRECCE
Tre giorni vissuti con la speranza di tornare in campo dal primo minuto per Lombardi: «Con Inzaghi è fantastico persino stare in panchina - assicura il baby esterno - perché lui sa sempre il momento giusto in cui farmi entrare. Mi ha preso quando ero un bambino, conosce le mie caratteristiche e riesce a farmi esprimere al meglio». Non poteva certo risolverlo Cristiano, il derby, in 10' finali. Ma l'esterno ha già mostrato il suo veleno a Bergamo, col Genoa e a Palermo. Non basta perché Simoncino è stregato dal Balde Keita: dopo metà settimana a curarsi il ginocchio malconcio, riecco il senegalese con la cresta all'insù, pronto a suonare la sveglia sotto la Lanterna. Guai a far calare il buio domani sera, i riflettori dovranno tornare a brillare sulla Lazio. Così lì davanti nessun calcolo, in vista dei prossimi big match (c'è anche la Fiorentina di mezzo), sulla diffida che ancora pesa sulla testa di Felipe. Anzi, Inzaghi invoca la sua grinta e le sue giocate. Inutile al momento ripensare a Kishna o Luis Alberto e a più di 12 milioni di amarezze, questa squadra a 28 punti ha bisogno di ritrovare di corsa le certezze.
ESCLUSI
Imperativo smaltire le scorie del derby perso: nell'era Lotito 11 ko, ma addirittura 6 successi nella gara successiva per rialzarsi subito. Così la Lazio spera anche nella cabala, Inzaghi nella riscossa dei suoi uomini più fidati. Il centrocampo, per esempio, ora s'illumina di Lulic. Prossima squalifica a parte, il tecnico non vuole rinunciarci. Così a farne le spese potrebbe clamorosamente essere Milinkovic, appannato nel derby: stavolta appena 6 duelli aerei vinti. Inamovibili Parolo (il più utilizzato della rosa) e Biglia in regia. Potrebbe tornare terzino, salvo fatiche dell'ultimo minuto, Radu, nel 4-3-3. Sull'altra fascia Basta. Al centro della difesa in rampa di rilancio, Hoedt, al fianco di de Vrij. La scelta confermerebbe l'esclusione di Wallace dopo la follia del derby. Inzaghi sta studiando come gestire il contraccolpo psicologico del brasiliano, ma in realtà le sue considerazioni sono tecniche: no a due piedi sinistri di fino. Il fato avverso ha già giocato un terribile tiro mancino.