Lazio, gruppo solido e difesa granitica, Inzaghi rialza il muro

Lazio, gruppo solido e difesa granitica, Inzaghi rialza il muro
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 16 Novembre 2016, 10:57
ROMA Un gruppo solido e una difesa granitica. Ecco come Inzaghi con due semplici mosse ha riportato in alto la Lazio. Che poi a riguardare bene, definirle mosse semplici è riduttivo. Dello straordinario lavoro fatto sul gruppo ne abbiamo già abbondantemente parlato. Sulla difesa, invece, non si è detto il giusto. Qui ad aiutare Simone c'è Massimiliano Farris, tecnico in seconda e stratega del reparto arretrato. Numeri alla mano, quella laziale, è la quarta migliore del campionato: 13 gol subiti (come Napoli e Atalanta), un filo dietro alla Juventus (9), a Fiorentina e Genoa (11) e alla Roma (12). Quello che lo scorso anno era un tallone d'Achille ora è invece uno dei punti di forza dei biancocelesti. Numeri che risaltano ancor di più se messi a confronto con quelli dello scorso anno quando, alla dodicesima giornata, le reti subite erano 21: ben 8 in più. Non può essere un caso. Abbondanza e duttilità. «Interverremo sulla difesa» aveva annunciato in estate il ds Tare sottolineando anche che sarebbero arrivati giocatori di spessore. Alleluja brava gente verrebbe da dire, perché chi è arrivato sta facendo davvero bene. Via le toppe Bisevac, Gentiletti, e Mauricio e dentro Bastos, Wallace e Lukaku. Il primo, dopo un mese ai box per un guaio muscolare, è pronto a tornare in campo già domenica con il Genoa. Da Carneade a pilastro il passo è stato breve. Gli è bastato annientare Higuain nella sfida contro la Juventus e poi confermarsi nelle gare successive. Wallace dopo un inizio non proprio dei migliori ha pian piano preso le misure e contro il Napoli ha sfoderato una prestazione da applausi. I tifosi già stravedono per quel gigante brasiliano dinoccolato nei movimenti. Lukaku, quando è stato chiamato in causa il suo lo ha fatto, ma a gennaio potrebbe approdare in Premier: lo vogliono Tottenham el Southampton. Intanto il tribunale belga lo ha assolto dall'accusa di eccesso di velocità. Poi c'è il gigante de Vrij. Stefan ieri ha effettuato i controlli alla Paideia. Il recuperlo per la frattura del piede destro procede bene. Ancora è presto per calciare, solo corsa e piscina. Di sicuro l'olandese sarà in campo per il derby. Di meglio non si poteva sperare. E non vanno dimenticati i miglioramenti di Patric e di Hoedt. Quest'ultimo, dopo la rabbia per non aver giocato a Napoli, ieri, con l'Olanda Under 21 ha sfoderato una grande prestazione. Il centrale orange, senza Biglia, è stato anche il regista arretrato della Lazio.
CAMALEONTICI
Abbondanza e come detto duttilità. Già perché la Juve ntus gioca sempre a tre, la Roma ed il Napoli a quattro, così come l'Inter ed il Milan. Alla Lazio invece piace cambiare. Nei 12 incontri disputati finora in A, i biancocelesti sono scesi in campo sette volte con la classica linea a quattro, mentre per cinque volte con quella a tre (contro Juventus, Pescara, Milan, Empoli e Napoli). Difesa a tre che spesso poi diventa a cinque. Merito di quel modulo camaleontico studiato proprio da Inzaghi. Un punto di forza: la Lazio sa cambiare, sa giocare con più schieramenti e sa interpretare in modo diverso le partite.