Trascinatore. In campo Ciro lotta su ogni pallone, i compagni lo cercano in continuazione e Simone Inzaghi lo considera un leader dello spogliatoio. Dopo le esperienze negative al Dortmund e al Siviglia, Immobile sta vivendo una seconda giovinezza (pur avendo appena 27 anni): «Il 90% dei giocatori ha bisogno della fiducia di tutti, dell’ambiente, dei compagni, dello staff. In Germania sono partito bene, iniziavo a giocare e segnare. A un certo punto la squadra è andata male e purtroppo ho avuto una fase di calo e il mister ha preferito far giocare i giocatori che conosceva di più. Poi sono voluto andare in Spagna, dove non ho mai avuto nessuna chance, nessuna possibilità di mettermi in mostra. Ho chiesto alla società di poter andare via ed è capitata l’occasione della Lazio, una scelta importante».
Gruppo e ambizioni. Chiamato a svelare i segreti della Lazio di Inzaghi, Ciro ha sottolineato l’importanza del gruppo. «Quest’anno abbiamo fatto dell’unione di squadra una nostra forza, perché passiamo moltissimo tempo insieme tra ritiri e varie cose: trascorriamo più tempo qui che a casa, dunque è normale creare un amalgama e un gruppo che può stare bene insieme». Intanto, domani i biancocelesti partiranno per la Francia. Giovedì affronteranno il Nizza nella terza sfida del Girone K di Europa League. Un match fondamentale per ipotecare il passaggio del turno da primi in classifica: «Siamo una squadra che può dire la sua, può sicuramente andare avanti nella competizione, se resterà unita e farà quello che sta facendo adesso – ha commentato Immobile -. Sicuramente dalla Champions League scenderà qualche squadra importante. Se penso dal girone del Real una tra Tottenham e Borussia Dortmund sarà sicuramente tra le favorite, mentre per quelle che già ci sono, penso all’Arsenal».
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