Lazio, Inzaghi: «A Genova senza pressioni. Possiamo raggiungere il Milan»

Lazio, Inzaghi: «A Genova senza pressioni. Possiamo raggiungere il Milan»
di Valerio Cassetta
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Sabato 23 Aprile 2016, 12:50
Dopo il ko nel turno infrasettimanale contro la Juventus allo Stadium, la Lazio riparte da Genova per provare a chiudere la stagione con dignità. Nonostante raggiungere l'Europa League resti una impresa impossibile, Simone Inzaghi non si arrende fin quando non sarà la matematica ad imporglielo: «Ci sono 4 partite e 12 punti. Può succedere tutto, voglio solo vedere la mia squadra come l’ho vista fino ad oggi».

Atteggiamento. «Abbiamo fatto un primo tempo discreto, con possesso e con una Juve che ci faceva giocare e ci aspettava. Avremmo dovuto avere un po’ di personalità in più e abbiamo preso un gol su palla inattiva più una espulsione. Avrei voluto giocarmela in 11, anche per vedere i miei come reagivano allo svantaggio, dato che non era mai accaduto. Voglio vedere una squadra propositiva che va a vincere la partita. Non abbiamo assilli di classifica, siamo spensierati mentalmente. Abbiamo assenze importanti come Bisevac, Parolo e Klose, ma sono convinto che chi andrà in campo darà il massimo».

Tattica. «Sarà una gara giocata a ritmi alti, loro hanno i trequartisti molto alti e noi lì dobbiamo aggredirli. Siamo pronti a fare la partita nel migliore dei modi. I convocati possono tutti giocare, Basta e Konko sono recuperati, anche Lulic. I tre non convocati non fanno parte della partita e sono quelli che vi ho detto prima. Cataldi sta lavorando bene come tutti gli altri. Lo conosco bene, anche se non ho avuto la fortuna di allenarlo nelle giovanili. Anche Milinkovic sta bene, Lulic oggi l’ho provato a metà campo. Ho ancora 24 ore per decidere le ultime scelte».

Amarcord. «Ho fatto 5 mesi lì, ci torno volentieri. Un bello stadio, sappiamo che la Samp è una squadra con qualità, ancora devono raggiungere la salvezza e ci sarà da soffrire. Voglio vedere una squadra viva, speriamo che gli episodi siano a nostro favore».

Futuro. «Per quanto riguarda il futuro ho già detto: devo e dobbiamo cercare di far bene. Al di là dei risultati, va apprezzato il lavoro di tutto lo staff e poi la società farà le sue valutazioni. I ragazzi mi seguono, ho buone sensazioni. Penso che la mia avventura nel settore giovanile sia finita, doveva finire anche prima ma ora direi proprio di sì. In cinque anni e mezzo ho imparato tanto, anche a sbagliare. Mi porto dentro tante soddisfazioni, tra giovanili e carriera penso di averla fatta la gavetta»

Squadre B. «Penso che sia giusto. Secondo me si potrebbe mantenere sia la Primavera che la seconda squadra. E’ un’idea che andrebbe portata avanti con tutte le forze»
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