Lazio, Keita-Lotito: una battaglia a colpi di comunicati

Lazio, Keita-Lotito: una battaglia a colpi di comunicati
di Alberto Abbate
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Martedì 23 Agosto 2016, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 18:26
IL CASO
ROMA A colpi di comunicati, prosegue la battaglia fra Keita e la Lazio. Stavolta interviene l'agente Calenda: «I dirigenti biancocelesti e Inzaghi, invece di tutelare un loro patrimonio, ne mettono in discussione la parola scatenando un processo pubblico contro il giocatore. Che si è fatto male in allenamento, ma purtroppo né Peruzzi né i suoi 5 membri dello staff sanitario hanno avuto l'accortezza di accompagnare Il giocatore in clinica dove i medici (quelli precedenti, ndc), terminato l'esame strumentale, gli hanno detto di rimanere a riposo per alcuni giorni visto il leggero trauma distorsivo al ginocchio. Keita potrebbe rientrare in gruppo in settimana per prepararsi alla Juve. Non ha disertato nulla, visto che non è stato convocato per infortunio e non ha saltato alcun allenamento presentandosi regolarmente per fare terapie». Risponde subito la Lazio, è lapidario il concetto: «I referti medici sono inequivocabili». E i laziali stavolta si schierano tutti dalla parte della società: «Ingiustamente - aggiunge Calenda - perché non ci sono trattative in corso e Keita non ha alcun motivo, se non un male, per non giocare. Anzi, non vede l'ora perché tiene tanto alla Lazio. Per questo la società dovrebbe aiutarlo invece d'attaccarlo con il solo scopo di recuperare il sostegno di tifosi delusi e amareggiati ed in continua protesta». Frecciatina polemica finale, accolta con replica finale dal club: «Nessun bisogno di recuperare il consenso dei tifosi attraverso le vicende di Keita, piuttosto ci serve che i nostri giocatori dimostrino, non con le parole ma con i comportamenti ed i fatti, la loro professionalità dentro e fuori dal campo». Continuando così, direttamente in tribuna. Fuori rosa.