BALLOTTAGGIO
Non può e non vuole dire tutta la verità, Inzaghi. Ha le mani legate: da una parte vorrebbe finalmente rilanciare Keita nel suo ideale 4-3-3. Dall'altra teme di mettersi contro l'anima del gruppo e vuole mantenere l'equilibrio dello spogliatoio. Ci sono big che continuano a fargli notare atteggiamenti sbagliati nelle sedute e chi ha avuto già nuove frizioni col senegalese. Contro il Milan in tanti erano convinti che la scelta di Simoncino alla fine ricadesse sull'ex canterano. Invece, nulla. Piuttosto in campo ancora uno spento Djordjevic. Un palo fulminato a San Siro, offuscato subito dalla luce di Keita nella ripresa. E contro l'Empoli? Il ballottaggio si ripropone. E, comunque finirà, sarà staffetta.
RISCHIO
Inzaghi ha intenzione di portare avanti così il processo di rappacificazione: Keita part-time, dall'inizio o in corsa. Difficilmente in campo per 90' per cronometrare la sopportazione della squadra. E pensare cha la Lazio lavora sul rinnovo a 1,5 milioni, ora anche Keita è di nuovo irritato dalla situazione. Inzaghi e Lotito gli avevano spiegato che avrebbe dovuto riconquistare pian piano tutti i compagni. Lui l'aveva addolciti con un buffet, poi con due assist in 78'. Deve pazientare, Keita, nonostante tema di non riuscire a essere mai più davvero riaccettato. Il precedente d'altronde non lo conforta: Candreva non era mai rientrato nelle grazie, alla fine è andato via. Il senegalese rischia ancora di fare la stessa fine a gennaio, ma Inzaghi proverà a invertire il presagio. A far sì che la forza (e non la formazione) la faccia il gruppo. Tutti per la Lazio, non tutti contro Keita.