Lazio, Immobile scugnizzo giramondo: la famiglia nel cuore e il gol nel sangue

Ciro Immobile
di Alberto Abbate
2 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Luglio 2016, 12:02 - Ultimo aggiornamento: 12:04

IL PERSONAGGIO
Uno scugnizzo a Roma, un profeta del gol nell'ex patria di Mito Klose: «Forza Lazio. E' sempre stata la mia prima scelta», urla accanto a due steward biancocelesti. Per tutti sarà zi' Ciro, altro che Immobile. Ciuf, ciuf, ciuffo biondissimo, un treno brillantinato. Scordatevi il cognome, perché lui fermo non ci sa proprio stare. Fin da piccolo, quando alzava il polverone nel campetto dei salesiani di Torre Annunziata. Ora che è grande, ha già girato mezz'Italia ed Europa. Dopo Pescara, Genova, Torino, Dortmund e Siviglia, ecco Immobile a Roma. Sbarcato ieri a Fiumicino intorno alle 12.30 con volo Ryanair FR9667. Ad attenderlo un amico per portarlo a Pescara dall'inseparabile Jessica, sposata poco prima del Mondiale in Brasile, con cui pare abbia già trovato casa all'Olgiata: lì potrà tagliere l'erba di domenica mattina senza che nessuno s'infuri come in Germania. I coniugi, separati solo da Euro2016, si erano fatti immortalare nelle ultime settimane prima a giocare insieme a calcio in giardino a Castiadas (Sardegna), poi al sole di Formentera con un mazzo di rose in barca per il compleanno di lei. Tutto documentato sul profilo Instagram ciroejessicaimmobile, tanto per farsi un'idea dell'affiatamento. Senza tralasciare le figlie: la piccola Giorgia e Michela, stesso nome della madre. Tra i tanti tatuaggi c'è pure il calco del suo bacio, perché la mamma è sempre la mamma. Persino per un biondo col fisico da carrozziere, che sembra più uno svedese nato per caso ai piedi del Vesuvio.
VISITE
Data di nascita: 20 febbraio 1990. Quattro mesi prima di quei maledetti rigori contro l'Argentina nel Mondiale italiano, proprio al San Paolo. Dalla televisione al salotto: Ciro mette il fratello Luigi in porta segna sempre. Se ne accorge il Sorrento, che gli paga l'abbonamento alla Circumvesuviana per farlo andare ad allenare. Un panino con la parmigiana (il piatto preferito) al volo e via al campo. Alla Juve a soli 17 anni, poi i prestiti a Siena, Grosseto, sino alla grande esplosione nel Pescara in B dove nel 2012 esplode con 28 gol e una promozione storica. Un anno di assestamento a Genova, l'anno dopo a Torino è già capocannoniere di A. Tornato negli ultimi sei mesi sotto la mole, ora si riavvicina a casa. Prenotate per oggi alle 9 le visite mediche, eppure l'agente Sommella precisa: «Credo alla fine si terranno martedì insieme al primo allenamento. Ciro non vede l'ora d'iniziare». Inzaghi lo ha voluto questo bravo guaglione.