LA STORIA
Chissà come la Spagna lo impiegherà, ormai Luis Alberto può tutto. Non è retorica, è storia: regista, mezz’ala, fantasista o seconda punta. Altro che “vice-Candreva”, la metamorfosi del tuttocampista è compiuta. Era solo una questione di testa, ovunque giochi oggi lo spagnolo mette la sesta. Il turbo inserito anche grazie al suo mental coach, Juan Campillo, che l’ha ripreso in tempo: «Era spaesato, insoddisfatto. Poi è cambiato tutto». Merito di una maglia conquistata con fatica, da agosto Inzaghi gliela infila a raffica. Ora comanda lui, Re Luis: non solo la Lazio ai suoi piedi. Torna in patria per convincere il resto del mondo col suo ciuffo biondo: «Bravo hermano», dicono tutti a Formello, ma – nonostante la gioia condivisa – Inzaghi spera di non dover tirar fuori l’ombrello. Un’altra prima convocazione dopo quella della Serbia per Milinkovic, proprio in questa sosta pre-derby, mette un po’ d’ansia. Per questo domenica Simone penserà prima alla propria causa.
CIRO IN DUBBIO PER L’UDINESE
Ma l’ansia per Inzaghi e per Ventura arriva da Immobile che ieri sera, dopo l’allenamento sentiva un forte delore al retto femorale. E’ in forte dubbio per la sfida della Lazio contro l’Udinese e a rischio anche per il palyoff dell’Italia con la Svezia. E pensare che ct Ventura gli aveva chiesto di risparmiarsi proprio in vista degli spareggi. Tra l’altro non sta bene nemmeno Caicedo: sospetta lesione muscolare. A centrocampo rientreranno Lulic e Parolo, in difesa Bastos e de Vrij. Tornerà stavolta almeno fra i convocati, Basta, e magari pure in campo prima della sosta. Da ieri pure Wallace e Felipe corrono finalmente in gruppo, ma torneranno entrambi direttamente nel derby. Infermeria adiòs.
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