Lazio, le sei strade per il paradiso

Foto Tedeschi
di Alberto Abbate
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Martedì 17 Ottobre 2017, 07:35
Tour de force a questo punto quasi da benedire. Perché con quest’entusiasmo magari il meglio deve ancora venire. In sei gare la Lazio può chiudere il discorso Europa e rimpinguare il bottino in classifica con nuove energie da gestire. Alle spalle già due vittorie in due partite (e quindi sei punti) nel proprio girone e tre big match (due vinti con Milan e Juve) di campionato in 8 giornate. Il calendario dice che si può davvero continuare a sognare. Perché tra l’altro Inzaghi presto potrà contare su nuove forze in uscita dall’infermeria, bisogna cavalcarla – eccome – questa ventata di positività ed euforia. Adesso subito sotto col Nizza (biglietti esauriti): «Siamo partiti bene, ma mancano ancora 12 punti. E’ chiaro tuttavia che facendo due buoni risultati nel doppio confronto coi francesi il passaggio diventerebbe più semplice. Incontriamo una squadra forte che doveva partecipare alla Champions con giocatori del calibro di Balotelli, Dante, Plea. La mia Lazio dovrà dare come al solito il 100%». Pochi dubbi sull’impegno e la concentrazione, è ancora negli occhi di tutti l’impresa dello Stadium e la doppietta d’Immobile, nuovo socio partecipe di un aumento di capitale di Moovenda, Startup romana di cibo a domicilio leader in Italia. Ulteriore conferma della voglia del bomber di metter radici in città con questa maglia: «Quando Tare mi disse che c’era l’opportunità di prendere Ciro, gli dissi subito di farlo – rivela il tecnico a Uefa.com – ma la più grande sorpresa è stata conoscere l’uomo. In un anno è diventato un trascinatore e uno dei nostri tre capitani, al di là dei gol. E’ disponibile come tutti i compagni. Così nasce un gruppo granitico e adesso per chiunque è un problema affrontare la Lazio». Incredibile il valore aggiunto di Lucas Leiva integrato, dal 13 agosto è come se ci fosse sempre stato: «Il segreto del mio rendimento è la motivazione. Poi questa squadra ha un modello di gioco ben definito e può imporre il proprio stile. Indipendentemente da dove si giochi, ci comportiamo allo stesso modo, cercando sempre la vittoria e usando le nostre armi più letali». Difesa, possesso palla e contropiedi a Torino micidiali: «Contro la Juve abbiamo giocato di nuovo con una linea a 3. Lì davanti io mi trovo a meraviglia perché riesco ad accelerare i passaggi e a fungere da raccordo tra difesa e attacco». Chissà se in Francia Inzaghi deciderà però di tornare al vecchio atteggiamento in regia. In un turnover ragionato potrebbe toccare a Di Gennaro come contro Vitesse e Zulte. Da oggi Simone studierà le scelte migliori. Davanti pronto anche Caicedo, ma soprattutto Nani per l’esordio da titolare. In porta invece ancora l’insostituibile Strakosha, sempre più eroe dopo la sua ultima mossa: «Non posso spiegare l’emozione di parare il mio primo rigore negli ultimi secondi del big match con la Juve. Devo ringraziare i consigli di mio padre Fotaq se ho regalato la vittoria alla squadra. I complimenti vanno però fatti a tutto il gruppo, insieme possiamo fare grandi cose».

NO LIMITS
Nessun limite alla biancoceleste provvidenza, persino guardare alla vetta della Serie A oggi non sembra più fantascienza. Al di là del doppio impegno europeo di mezzo, sino al 5 novembre pronto lo sprint per mettersi più indietro possibile la concorrenza. Domenica all’Olimpico arriverà il Cagliari, quindi mercoledì il turno infrasettimanale di Bologna e il 29 ottobre, sempre in trasferta, il Benevento. Il 2 novembre il ritorno a Roma col Nizza e tre giorni dopo l’Udinese prima della nuova sosta. In teoria la Lazio potrebbe raccogliere 12 punti e presentarsi a quota 31 il 18 novembre al derby con la Roma, oggi dietro (con una gara da recuperare) quattro lunghezze. Allora si farà un altro pezzo di Champions per consacrarsi nella storia di qua. In un impulso di lazialità.
 
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