Stadio. Sulla possibilità di avere uno stadio di proprietà, il numero uno della Lazio ha detto: «Non c’è nessun dialogo, lo abbiamo fatto all'epoca e siamo stati rimandati indietro. La miopia politica ha portato al fatto che Roma non abbia squadre con stadi di proprietà».
Talenti. In merito alle operazioni portate a termine dal direttore sportivo Igli Tare, il presidente ha ammesso: «Abbiamo comprato due talenti (Bruno Jordao e Pedro neto, ndr). Hanno un costo importante. Abbiamo acquisito una serie di giocatori di esperienza e qualità tecnica. Non facciamo come il marchese del grillo, non vendiamo la carbonella a 10 e compriamo la legna a 100. Compriamo la legna a uno e la vendiamo a 300». Sull’esplosione di Luis Alberto ha poi aggiunto: «Se me lo aspettavo così? Lo abbiamo preso per questo. Non è che compriamo con l’estrazione del lotto».
Aspettative. Dopo la conquista della Supercoppa contro la Juventus e la vittoria per 4-1 con il Milan, nell’ambiente si respira un’aria positiva. «Il tifoso della Lazio deve essere paziente e fiducioso nell’operato di chi amministra la società, secondo una logica del padre famiglia, spendere quello che puoi – ha ricordato Lotito -.
E parlo di spesa, non di sperpero. Di investimenti. Mi auguro che il tifoso faccia questo, cosa che sta accadendo soprattutto nella Curva, che ringrazio per aver preso coscienza dell’operato di questa gestione, che non dimentica che la Lazio va amministrat non solo dal punto di vista storico sportivo. Devo coltivare patrimoni e sentimenti comuni di tutti i laziali, che devono essere preservati e tramandati. Sto cercando di mettere la Lazio nella condizione di essere auto-consistente e questo sta accadendo».
Inzaghi e il futuro. «Inzaghi piace alla Juve? Nel calcio si trovano i giocatori, gli allenatori, ma non i presidenti. La cosa più importante è avere un presidente-tifoso e non un tifoso-presidente, altrimenti si rischia quanto successo finora in tante squadre. Noi abbiamo la capacità di portare alla ribalta le persone grazie al lavoro di tutti. Inzaghi è una mia invenzione, l'ho portato nelle giovanili e ora sta dando i suoi frutti. Voi avete la capacità di attribuire il merito solo a una persona, ma non esistono maghi. Io riesco a fare le cose perché c'è un gruppo di lavoro: il direttore sportivo (Igli Tare, ndc), per esempio, si è rivelato una delle persone più efficienti e capaci, come avevo previsto. Il futuro di Inzaghi? Per ora ha un contratto con la Lazio, poi si vedrà»
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