Obiettivi. La Lazio sogna ad occhi aperti, ma per Parolo è ancora presto per puntare alla Champions League: «Bisogna sempre pensare che ciò che abbiamo fatto fino ad ora non è sufficiente. Bisogna lottare ogni partita e non mollare mai, così si può arrivare in fondo. Tutto passa dal lavoro quotidiano. Anche a gennaio lo spirito deve rimanere quello di adesso. Poi è normale che, se rimangono i giocatori con più qualità e che fanno la differenza, è meglio per noi, altrimenti l’importante è che arrivino altri con le stesse caratteristiche, rimpiazzandoli al meglio».
Leader e ruolo. Considerato un uomo simbolo dello spogliatoio biancoceleste, Parolo ha ammesso: «Sono contento di essermi ritagliato il mio spazio, son felice di essere qua e faccio il massimo per questa maglia. Sono convinto che si possa aprire un ciclo, traendo insegnamenti dagli errori commessi in passato. Se posso aiutare i giovani sono lieto di farlo, è un modo per crescere tutti quanti». Sul suo ruolo ha poi aggiunto: «Nasco mezzala, ma giocherei anche in porta, contano il gruppo e lo spirito».
Pioli e la Nazionale. L’ex centrocampista del Parma ha commentato l’arrivo di Pioli all’Inter: «E’ molto competente e ha ottime idee, può portare entusiasmo all’Inter, perché vorrà rimettersi in gioco: se la squadra lo seguirà sin dal primo momento, allora potranno togliersi grandi soddisfazioni. Gli faccio un grosso in bocca al lupo. Chi vincerà il derby di Milano? A Milanello si respirava aria buona, speriamo in un pareggio perché per noi è il risultato migliore». Infine, sul momento che sta vivendo la Nazionale ha dichiarato: «Abbiamo sbagliato solo il primo tempo con la Spagna e qualche minuto in Macedonia, per il resto è normale che ci sia uno scetticismo iniziale, c’era anche con Conte. Anche con la Francia abbiamo fatto bene, la squadra è solo all’inizio, il traguardo è tra due anni, passerà tutto da questi mesi».
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