Uno in grado di filtrare e tradurre nel linguaggio dello spogliatoio il volere di Lotito e viceversa. In campo poi Inzaghi e il suo staff hanno plasmato giornata dopo giornata una squadra camaleontica in grado di adattarsi all’avversario di turno e soprattutto di sfruttare le sue debolezze.
LA STRATEGIA
Simone è il più giovane tecnico della serie A, ma per certi versi sembra già un veterano. «Sembra che allena da 10 anni», è il leit motiv tra i suoi colleghi. Studia, guarda in continuazione partite in tv e vive con i suoi collaboratori come fosse una famiglia. Il pranzo a Formello è un rito. Spesso anche le cene diventano fondamentali: è proprio nel suo salotto che sono nate le sue vittorie più belle. Dal materiale a disposizione ha “inventato”la sua Lazio, modellandola e rendendola una creatura con una base solida sulla quale oggi si può aggiungere materiale e farla crescere. Il suo obiettivo è uno solo: vincere. È partito con il 4-3-3 sfruttando un attacco micidiale: Immobile, Keita e Anderson. Con il modulo tanto caro a Zeman i biancocelesti hanno giocato 23 partite conquistando 13 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte. Ma l’idea di Simone era quella di usare la difesa a tre. Ci aveva provato con poca fortuna ad inizio anno, perdendo contro la Juventus e il Milan e ottenendo i 3 punti con il Pescara e l’Empoli. Probabilmente serviva solo far assimilare ai suoi i giusti movimenti. Ha atteso e il 3-5-2 lo ha riproposto con il Napoli: 1-1. Poi nella bella vittoria contro la Fiorentina: 3-1. La Lazio con la difesa a tre ha poi battuto il Palermo e trionfato con la Roma. Per un totale di 5 successi, un pari e due sconfitte. Diciotto i gol realizzati e 8 incassati.
VOGLIA DI VINCERE
Un modulo che ha esaltato Keita, capocannoniere con 8 centri. Nel corso del campionato, ha sperimentato anche un 3-4-3 con l’Atalanta e un 3-4-1-2 con il Napoli: una vittoria e un ko. Ha esaltato ogni singolo della sua rosa, non è un caso che già 17 giocatori siano andati a segno. La sua Lazio è una famiglia, prende tutti per mano. Come quando corre sulla linea di fondo accompagnando l’attaccante di turno. Ora sogna il sorpasso su Eriksson e attende il presidente Lotito. Una telefonata allunga il contratto.
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