Lazio brutta e noiosa, per il salto
di qualità servono altre idee

Lazio brutta e noiosa, per il salto di qualità servono altre idee
di Emiliano Bernardini
3 Minuti di Lettura
Martedì 13 Settembre 2016, 09:49
Servono idee. Serve una scintilla, perché la Lazio vista a Verona contro il Chievo è stata noiosa e brutta. Forse una della peggiori della gestione Inzaghi. Niente gioco, niente tiri e un punticino che fa storcere la bocca. Il caldo inusuale del Bentegodi non può certo essere l'unica scusa per spiegare una prestazione insufficiente. La sensazione è che si sia fatto il compitino e ci si sia accontentati di tornare a casa con un pareggio. Questione di mentalità. La Lazio è stata quasi timorosa, ha badato quasi più a non prenderle che a darle. Ne è venuto fuori uno sgorbio. Certo che questo atteggiamento non può diventare una costante perché questa strada non porta in Europa. Ma soprattutto non riporta quell'entusiasmo di cui ce n'è assoluto bisogno. Perché a conti fatti, guardando il calendario, dopo due trasferte e la gara interna con la Juventus, tutti avrebbero firmato per avere 4 punti. Di certo, però, non ottenendoli senza giocare. A Bergamo si era vista una Lazio più spavalda, poi qualcosa è cambiato e i biancocelesti si sono trasformati in una creatura più solida in difesa ma meno offensiva. Nel match di domenica contro il Chievo infatti, la Lazio ha effettuato un tiro ogni 8 minuti. Peccato, che diretti in porta ce ne siano stati solamente tre. Mentre 6 sono finiti fuori e 2 sono stati respinti da Sorrentino. Il miglior tiratore è stato ancora una volta Immobile (3 tiri), subito dietro di lui Parolo e Keita.
CIRO SOLO
La sensazione è che la palla arrivi poche volte dalla parti di Immobile. Ciro si sbatte e cerca sempre la sponda ma i due esterni non si sono quasi mai inseriti chiudendo il triangolo. Il risultato è che l'azione non viene finalizzata e l'attaccante spreca un sacco di energie. Ecco così spiegate le poche conclusioni verso la porta avversaria. Inzaghi da vecchio attaccante questo lo ha capito e sta meditando nuove soluzioni. Una potrebbe essere quella di cambiare modulo inserendo un trequartista. Un che possa fare assist e all'occorenza inserirsi per vie centrali sfruttando le sponde di Immobile. Sta studiano Luis Alberto, ma il vertice di un ipotetico rombo può essere anche ricoperto da Felipe Anderson che non a caso nelle famose 8 gare i suoi gol sono arrivati per vie centrali. Ciro poi avrebbe al suo fianco una seconda punta. Keita sarebbe perfetto. Meno indicato invece un 4-4-2 perché la Lazio non ha due giocatori che possono ricoprire il ruolo di ala pura. Si snaturerebbero le caratteristiche degli esterni che sono più offensivi.
MEDIANA STATICA
Il centrocampo non funziona come dovrebbe. Biglia è sembrato stanco e non ha velocizzato mai la manovra. Ha giocato schiacciato sulla linea difensiva pensando più a proteggere che a impostare. Parolo che ha tra i suoi punti forti quello di essere un buon incursore si è ritrovato imbrigliato. Ha svolto quasi più compiti da mediano, aiutando Lucas in copertura. Di sicuro è pesata la pessima prova di Lulic che a Verona non ne ha azzeccata una. Ecco allora che il rombo di centrocampo potrebbe rappresentare una cura ai mali.
SIMONE TIMOROSO
Anche l'atteggiamento di Inzaghi sembra essere cambiato. Con la Primavera e nelle ultime sette gare della passata stagione aveva trasmesso alla squadra un atteggiamento più spavaldo. Un modo di giocare che aveva convinto il presidente Lotito e molti laziali. Ora sembra quasi che abbia paura di fare qualche figuraccia. E allora meglio non prenderle che esporsi per darle. Non vuole bruciarsi come il fratello Pippo e soprattutto sa che la lente d'ingrandimento è puntata su di lui. La stagione iniziata sotto il segno del caos e Simone ha paura di finire nel tritacarne generale. Il problema è che così facendo difficilmente arriverà in Europa, obiettivo dei biancocelesti. I tifosi hanno voglia di tornarsi a divertire allo stadio e non certo di sbadigliare.