Lazio, c'è una sorpresa tra i pali: Strakosha ha stregato tutti

Thomas Strakosha
di Alberto Abbate
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Martedì 4 Ottobre 2016, 10:56
Cacciato dalla Salernitana, bocciato inizialmente dalla Lazio, pregato e promosso da Lotito nell'ultimo giorno di mercato: «Resta, sarai il vice-Marchetti». Strakosha sapeva dal 31 agosto d'essere il secondo, Vargic (acquistato per 2,5 milioni, nonostante fosse a scadenza) non aveva convinto nessuno in ritiro. Altro che sorpresa d'Inzaghi nelle ultime tre giornate, fra i pali era già apparecchiata la casa dello zio Thomas, autentica rivelazione anche a Udine. Dovrà pure migliorare nelle uscite o in altri fondamentali, ma la sua storia sta travolgendo la Lazio. Così molti tifosi lo invocano già come primo fra i pali. «Calma», dice pure papà Fotaq, abbonatosi ad Atene (dove vive con la madre) alla pay tv italiana per seguirlo: «Ma a lui non basta mai nulla, mi dice che devo sempre migliorare», la confessione di Strakosha alla radio ufficiale biancoceleste. A Roma il padrino si chiama Marchetti. Lo consiglia, lo sprona. Persino un sms privato a pochi minuti dal debutto col Milan. Poco importa che un giorno potrebbe strappargli i guantoni, Strakosha se li suda.

RINNOVO
Un forestiero in Foresteria. Strakosha è l'unico biancoceleste a vivere ancora da solo a Formello. Nessuna mania da divo, nessuna Lamborghini, anzi nemmeno una macchina. Lo trascina Keita a Ponte Milvio, dove sta cercando casa: in fondo ha solo 21 anni e tanta voglia di goderseli. Sembra più maturo dell'età che ha, ma rimane un cucciolo per il fratellone, in lacrime davanti allo schermo col Milan. Dall'altra parte del campo Donnarumma: Thomas sogna di ripercorrere le sue baby orme, Lotito le fiuta. Per questo, sistemato Parolo, sta pure trattando il rinnovo con uno che guadagna addirittura neanche 100mila euro a stagione, 8mila al mese. Un quindicesimo di Marchetti, che dovrebbe rientrare dopo la sosta, ma non per sempre: il presidente proverà anche nei prossimi mesi a cederlo, Strakosha dovrà convincerlo d'avere già il sostituto a Formello. Non all'Atalanta (Sportiello), né al Genoa (Perin).

PATRIA
Una promessa di fin'estate gli ha allungato la vita, una speranza potrà far decollare la sua carriera. Strakosha è cresciuto a dismisura in pochi mesi, Grigioni lo ha plasmato: «E' stato importantissimo, sono partito da zero ed ora sto migliorando ancora per il bene della squadra». E per l'amata Albania: «É un portiere sicuro, crede nelle proprie capacità. É forte coi piedi - rivela Redi Jupi, ct dell'Under 21 - e mi colpì subito fin dai 16 anni. Ha personalità, sa stare in porta, comunica bene con la difesa. Può diventare più forte del padre». Già, papà Fotaq, ex portierone idolo assoluto di Thomas. Nato in Grecia per un suo trasferimento, ma con l'aquila bicefala dentro al cuore: «Spero che arrivi presto la convocazione. Al momento il titolare è Berisha. Quando si va in Nazionale comunque, lo si fa non per primeggiare ma per l'orgoglio di rappresentare il tuo paese». Nelle vene le origini, ma Strakosha è cittadino del calcio. L'esempio è Buffon, il più forte Neuer. Marchetti l'amico. Lotito lo farà diventare nemico. Una minaccia o forse un'altra promozione.