Lazio, Strakosha il gigante bambino

Foto Rosi
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 9 Ottobre 2017, 13:20
Il leggero affaticamento muscolare che lo ha costretto a lasciare la sua Albania è durato lo spazio di uno spavento. Le visite avevano scongiurato da subito lesioni. Strakosha sta bene. Un notizia importantissima per la Lazio e per Inzaghi in vista della super sfida di sabato 14 contro la Juventus. Il portiere biancoceleste si è arrampicato fino al cielo e ora è un giocatore fondamentale. «L'ho trattenuto con tutte le mie forze», ha confidato Inzaghi poche settimane fa. Eh già perché Simone ha capito che ha un bomber tra i pali. Possibile? Certo. «Le sue parate sono come gol», spiega il tecnico. Ha istinto, reattività e grandi doti. Ha ampi margini di crescita, lo sa e per questo lavora ogni giorno fino allo sfinimento. Due anni fa arrivava ad Auronzo di Cadore dopo un'annataccia con la Salernitana. Un approccio difficile con la Lazio e con il preparatore Adalberto Grigioni. Ha dovuto ricostruire la sua autostima e poi lavorare sui fondamentali. «Io non ho mai visto un portiere che si mette così in porta», gli urlava Grigioni. Thomas è un ragazzo intelligente e ascolta i consigli di Adalberto, ormai come un secondo padre per lui. Il primo, quello naturale, è Fotaq che da giovane ha fatto anche lui il portiere. L'esordio a San Siro contro il Milan. La Lazio perde 2-0, ma la sua prestazione non passa inosservata. Questa estate si è presentato in ritiro con la consapevolezza di essere il numero uno e di doversi confermare in una stagione non certo semplicissima. Ha continuato a sudare tuffandosi a destra e sinistra. Ha sviluppato il piglio del leader ed è lui a dare ora indicazioni ai compagni. Dopo 10 giornate giocate, tra coppe e campionato, possiamo tranquillamente affermare che Strakosha ha già fatto molto di più. Basta riavvolgere il nastro per rendersene subito conto.
SEMPRE DECISIVO
Pronti via e in Supercoppa è decisivo su un tiro ravvicinato di Cuadrado. Poteva essere il vantaggio juventino. Alla prima giornata è attento e non deve compiere particolari parate contro la Spal. A Verona contro il Chievo vola a sventare un bel colpo di testa di Castro su punizione di Birsa, con il risultato fisso sull'1-1. La Lazio vince nel finale. Lavoro ridotto al minimo contro il Milan. In Europa League, in casa del Vitesse, torna decisivo. Parata strepitosa su Matavz, che sventa il 3-1 per gli olandesi. I biancocelesti rimontano e vincono per 3-2. A Marassi contro il Genoa, sul risultato di 2-2, fa un miracolo su un colpo di testa di Zukanovic da calcio d'angolo. Finisce con un successo della Lazio per 3-2. Non può certo parare la sfortuna che assale i ragazzi d'Inzaghi contro il Napoli. Sconfitta figlia di tre infortuni contemporaneamente. Poi ancora Verona e altro intervento super. Sul 2-0 per i biancocelesti vola a togliere dall'incrocio una bellissima punizione di Fossati. «Con quella parata è come se avesse segnato, un gol avrebbe riaperto la partita», dice Inzaghi a fine partita. Contro lo Zulte Waregem fa addirittura gli straordinari. Al 72' il portiere albanese devia un tiro potente di Leya Iseka e all'80' si oppone alla grande al colpo di testa di Olayinka. Evita così il pari e Immobile chiude i conti firmando il 2-0. Contro il Sassuolo, prima della goleada laziale, impedisce il 2-0 di Duncan, dando il via alla straordinaria rimonta. Decisivo più che mai Thomas. Inzaghi spera nei suoi super poteri per fermare il capocannoniere Dybala. Dietro alle spalle del portierone albanese c'è un grosso punto interrogativo. Gli altri guantoni sono efficaci allo stesso modo? La Lazio non si è mossa sul mercato. Marchetti è fuori rosa. Vargic, promosso a secondo lo scorso anno, non aveva dato grandi garanzie. Il terzo è il giovane Guerrieri, viene da una brutta annata a Trapani. Inzaghi si fida, ma intanto tocca ferro affinché a Strakosha non venga neanche un raffreddore.
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