Lazio, Tare pensa di nuovo all'iraniano Azmoun

Lazio, Tare pensa di nuovo all'iraniano Azmoun
di Alberto Abbate
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Giovedì 11 Gennaio 2018, 13:09 - Ultimo aggiornamento: 13:15
 La Lazio si gode Caceres. Al momento, l'uruguaiano sarà l'unica operazione di mercato che la società farà da qui a fine gennaio. Ma questo non vuol dire che la società e il diesse Tare siano fermi. Anzi, il dirigente albanese è più attivo che mai e sta già lavorando al futuro. Attende fino all'ultimo di vedere cosa farà de Vrij, cercando di capire anche quale possa essere il destino di Vargic per acquistare, eventualmente un terzo portiere.
LA STRATEGIA
E nel frattempo non smette di corteggiare Sardar Azmoun, un attaccante a cui non ha mai rinunciato. Ebbene, poco prima di Natale e nei primi giorni dell'anno nuovo, i contatti con Khalil Azmoun, il papà-agente del calciatore iraniano, si sono intensificati. Il Rubin Kazan sta passando uno dei peggiori momenti a livello finanziario, tanto che non paga gli stipendi da almeno quattro mesi e sta cercando di vendere diversi giocatori. Per la Lazio è un momento favorevole per trattare e convincere il giocatore, ma anche il Rubin che, nonostante i guai economici, lo valuta oltre 20 milioni di euro e con loro non è mai facile trattare. E' un'operazione per giugno. Ormai Tare sta diventando uno specialista nell'anticipare trattative di mercato, anche e soprattutto per bruciare la concorrenza. E sull'iraniano, che potrebbe mettersi in luce ai prossimi mondiali in Russia, non è poca. Un altro nome che viene accostato di nuovo alla società biancoceleste è quello di Federico Viviani della Spal, ma di proprietà del Verona. Il presidente Lotito ormai ne fa una filosofia: «Spesso non basta il denaro ha detto il patron durante la notte dei festeggiamenti per il 118/esimo compleanno della società -, bisogna sapere spendere investire, non puntare solo sull'atleta ma anche sull'uomo. Molte squadre, molto più blasonate di noi sulla carta per gli investimenti fatti, oggi stanno raccogliendo molto meno per non aver investito sulle persone». E se lo dice lui, bisogna crederci.
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