Lazio, c'è un tesoro per la Champions: 40 milioni ​frutto di cessioni, Europa
League e Supercoppa

Lazio, c'è un tesoro per la Champions: 40 milioni frutto di cessioni, Europa League e Supercoppa
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 23 Agosto 2017, 07:30
«Il mercato finisce il 31 agosto, fidatevi di Tare», parola di Claudio Lotito. “Famo a fidasse”, sospirano i tifosi della Lazio, che sperano non sia come una delle previsioni del ninja Nainggolan. Rinforzare la rosa, o meglio, completarla è un obbligo della società, che non può e non deve affidarsi ai soli miracoli del proprio allenatore. Non sarebbe giusto regalargli il secondo anno di Petkovic o di Pioli. Simone è stato soldato leale e fidato e con il tempo ha dimostrato di avere i gradi di generale. Ha compattato il suo esercito, lo ha riportato in Europa e con lui ha festeggiato la vittoria nella battaglia contro la Juventus. Una Supercoppa però non può bastare. Non deve bastare.
PASSAGGIO IN CASSA
Facciamo un rapido calcolo. Partiamo dalle cessioni: Biglia ha portato 17 milioni (i 3 di bonus non possono essere messi nel totale), 17 milioni anche per Hoedt (un capolavoro), 5,5 milioni per la cessione di Berisha all’Atalanta, più 2 milioni del prestito di Cataldi al Benevento. Il parziale è di 41,5 milioni. A questi vanno tolti i soldi degli acquisti: 15,1 per Leiva, Marusic e Caicedo. Totale 26,4 milioni. Oltre alle cessioni, vanno contati anche i soldi della qualificazione alla fase a gironi di Europa League 2,6 milioni (15 in caso di vittoria), 7 dalla Seleco per il doppio sponsor e circa 4 per la vittoria in Supercoppa. Morale della favola, la Lazio ha 40 milioni da poter investire sul mercato Nessuno dice che debbano essre spesi tutti.
INVESTIRE È UN DOVERE
Inzaghi ha chiesto a gran voce un terzino sinistro. La società invece sta andando all-in su Paletta del Milan. I rossoneri chiedono circa 2 milioni. Giocatore d’esperienza, affidabile e che può portare qualcosa in più nello spogliatoio biancoceleste. Peccato però che sia destro. Il nodo è legato agli anni di contratto: il giocatore ne chiede 3, mentre la Lazio insiste per farne solo 2. Nel caso in cui non si dovesse trovare l’intesa, Tare virerebbe su Jordy De Wijs, centrale del Psv Eindhoven (qualcuno giura che sia a Roma da un paio di giorni). Anche il suo cartellino costa circa 2 milioni. È spuntato anche il nome di Ranocchia. Un salto nel buio.
CONTO ALLA ROVESCIA
Nove giorni alla fine del mercato. La Lazio è in ritardo, ritardo che intanto è costato due punti contro la Spal. Perché il pareggio di domenica scorsa ha evidenziato le carenze della rosa. La Lazio ha circa 13 elementi competitivi, ma bastano poche assenze per metterla in difficoltà. Contro gli uomini di Semplici è parsa lampante la mancanza di una seconda punta capace di dare imprevedibilità. Anderson era infortunato e Keita era “giustificato”. Aveva portato addirittura il certificato medico. Anche l’assenza di Leiva ha pesato molto. Inzaghi in conferenza stampa ha lanciato l’allarme. Ora la palla passa alla società. Bisogna completare la rosa per continuare sulla scia della passata stagione e salire ancora più in alto. E quest’anno, viste Inter e Milan, sarà sicuramente più complicato. Per colmare il gap bisogna investire. Inutile tenere soldi in cassa e per usarli magari (siamo sicuri?) a gennaio. Meglio spendere qualcosa in più ora e regalare serenità al tecnico, allo spogliatoio e ai tifosi. 
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