RETROSCENA
Bloomberg è da giorni che conferma di non fidarsi della cordata cinese che a inizio settembre ha già versato la prima caparra da 100 milioni di euro per l'acquisto del 99,93% del Milan. E proprio in quei giorni entrambe le parti avevano confermato che il closing sarebbe avvenuto entro la fine del 2016. Intorno al 15 novembre per essere precisi. Ma ieri mattina il sito finanziario statunitense, citando fonti economiche che vogliono restare nell'anonimato, ha pubblicato un articolo. Qui è spigato che i cinesi avrebbero presentato a Fininvest, nella prima fase della trattativa, dei documenti bancari sui quali c'è il timbro della Bank of Jiangsu Co., che poi si è scoperti non essere autentici. Insomma, per farla semplice, nulla di vero. Documenti falsi: sempre a quanto scrive Bloomberg, uno di questi sarebbe stato stampato alle 16.14 del 25 aprile 2016 ed elencherebbe le attività di conto più recenti, chiudendo a quota 852.468,304,56 yuan, 128 milioni di dollari. Inoltre, la Bank of Jiangsu ricevendo avrebbe detto a Bloomberg di non avere mai autenticato nessun documento. Una ricostruzione preoccupante, e di molto, per i tifosi del Milan, che sognano il rilancio della società e della squadra per tornare grandi nel calcio che conta dopo diversi anni di sofferenze.
LE VERIFICHE
La solidità finanziaria dei cinesi è stata verificata dagli advisor di Fininvest attraverso contatti con operatori finanziari sui mercati cinesi, con banche e istituzioni e la conferma di questa solidità arriva dal pagamento, addirittura con qualche giorno di anticipo, dei 100 milioni di caparra. Nei giorni scorsi, sempre il sito finanziario statunitense, aveva insistito sul fatto che la cordata cinese non avrebbe ancora tutti i soldi per chiudere l'acquisto del Milan entro la fine del 2016. La risposta era stata fatta attraverso un comunicato di Sino-Europe: «Si procede spediti». Ed è quello che si augurano un po' tutti nei pressi di via Aldo Rossi.