Se tutto dovesse saltare «non sarebbe una situazione piacevole, anche perché è stata presa una decisione importante anche dal punto di vista sentimentale: nel caso andremmo avanti ancora con entusiasmo», è convinto Piersilvio Berlusconi, calcolando che «dal punto di vista economico comunque non sarebbe un danno, perché un passo indietro degli acquirenti lascerebbe qualcosa di concreto», cioè la caparra versata dai cinesi, che con la nuova tranche da 100 milioni di euro supererà il 50% di 540 milioni di euro pattuiti per il 99,93% del club (oltre ai 220 milioni di euro di debiti). Considerando anche i 350 milioni di euro di investimenti promessi per i primi tre anni, è l'operazione cinese più costosa nel calcio europeo, ma non è sostenuta dal governo di Pechino (che ha deciso una stretta all'esportazione di capitali) e al momento Li Yonghong risulta l'unico investitore, al limite sostenuto da finanziatori per ora nell'ombra. Non è più affiancato nemmeno da Haixia, anche se dal fronte degli acquirenti assicurano che il fondo d'investimenti provinciale cinese abbia ancora un ruolo nell'operazione.
Piersilvio Berlusconi ha anche parlato del finale convulso della partita con la Juventus, spiegando che i danneggiamenti nello spogliatoio «assolutamente» non rientrano nello 'stile Milan'. «Sono tifoso del Milan e tutto ciò che esce dal rispetto, dall'eleganza, dal modo di vivere con stile il tifo lo trovo sbagliato, sono cose che non mi piacciono e possono allontanare dal calcio», ha detto l'ad di Mediaset esprimendo sostanzialmente l'unica autocritica per una vicenda che nel mondo rossonero ritengono chiusa. Cinque giorni dopo la sfida dei veleni, l'ad Adriano Galliani e il dg juventino Beppe Marotta si sono ritrovati allineati nell'assemblea della Lega Serie A, per non perdere altro tempo nel rinnovo delle cariche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA