Lazio, Milinkovic: «I gol sbagliati? Mi farò perdonare contro la Roma»

Segej Milinkovic Savic
di Alberto Abbate
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Mercoledì 19 Ottobre 2016, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 14:54
Due macigni sul groppone. Se segnasse di più, però, sarebbe davvero un gigante. Due gol divorati a due passi da Da Costa, così per il secondo posto biancoceleste niente nullaòsta. Milinkovic gioia e dolori col Bologna. E alla fine anche il serbo finisce alla gogna. Ottima prestazione domenica, ma tre errori imperdonabili. Divorate due fette di torta e che buco nella propria porta: Sergej si perde dopo 10' Helander e fa esplodere le giugulari felsinee. D'Inzaghi, invece, l'aorta. Ecco un misero punto, la coperta corta. Inutile imprecare alla sfortuna o agli dei, deve solo migliore Sergej: «Ho imparato bene l'italiano e ora mi capisco con i compagni. Ho detto all'inizio che quest'anno non avrei avuto più scuse, se non avessi giocato come so». Basta superficialità, Milinkovic si farà perdonare con questa mentalità: «L'anno scorso mi sono mangiato i gomiti per esser rimasto fuori nelle sfide contro il più grande rivale. Spero di giocare e segnare nel derby del 4 dicembre». Laziale serio. E pensare che a luglio aveva meditato l'adulterio: c'era un'offerta del Napoli da 15 milioni rifiutata dalla Lazio. Poi sedutasi a tavolino con Simoncino per la rivalutazione di un talento, tenuto da lui in panchina nelle ultime sette giornate: «Inzaghi non mi utilizzava perché avevo appena recuperato da un infortunio e aveva trovato l'equilibrio e i risultati con un'altra squadra. Quest'anno è tutto diverso. Il mister ha trovato il sistema per inserirmi al meglio e un posto nell'undici titolare. Io penso d'aver risposto bene».
SPOGLIATOIO
Un centro col Pescara e due assist contro Atalanta e Udinese. Un bottino migliore di Felipe - per intenderci - in 8 gare, ma Milinkovic deve e può ancora migliorare: «In realtà, secondo me sono maturato da tutti i punti di vista in Serie A. Mi hanno aiutato parecchio i consigli dei miei compagni l'anno scorso. Adesso la Lazio è un mix di giovani e giocatori esperti. Siamo un rivale scomodo per tutti. La scorsa stagione Juve e Napoli avevano due posti assicurati, adesso dietro i bianconeri può succedere di tutto. Il campionato è lungo e noi vogliamo qualificarci in Champions, al massimo accedere direttamente all'Europa League». Tradotto: obiettivo minimo quarto posto. Eppure, il giorno dopo quest'intervista rilasciata in patria (e mai uscita in Italia), la Lazio si ritrova quinta con i partenopei. E ha le sue colpe, Sergej. Niente salto col Bologna, ma in futuro anche sotto porta basta rogna: «L'affiatamento con Immobile funziona alla grande, così come con tutta la squadra. Bisogna ringraziare Inzaghi, si respira un'atmosfera positiva all'interno dello spogliatoio, c'è un'ottima organizzazione e questo si trasforma in buoni risultati sul campo».
FALSA TESTIMONIANZA
Fuori dal terreno però rimangono le grane da pelare. Per esempio, Tare (che ora insegue Haller dell'Utrecht per l'attacco) e Calveri devono rispondere per falsa testimonianza (giallo sull'udienza fissata per oggi) contro Zarate, dopo il rinvio a giudizio dello scorso luglio. Se i due dirigenti venissero condannati, si riaprirebbe anche il processo contro Lotito per mobbing e verrebbero richiesti i danni, soprattutto quei 408mila euro di premi non ricevuti insieme alle ultime tre mensilità (900mila euro) del contratto. Lotito, a bilancio, era convinto di averla fatta franca e aveva addirittura inserito nel patrimonio calciatori l'argentino per 4,04 milioni, dopo la sentenza di risarcimento della Fifa. Il Tas di Losanna l'ha capovolta: «Ma ci sono incongruenze nelle carte e faremo ricorso», dice Gentile. Al momento la cifra dovrà essere stornata come l'erogazione di 1,64 milioni per il progetto Academy. E poi a Formello lanciano anatemi.