Montella aspetta la Roma: «Di Francesco un fratello. Totti? Strano non vederlo in campo»

Montella aspetta la Roma: «Di Francesco un fratello. Totti? Strano non vederlo in campo»
di Salvatore Riggio
2 Minuti di Lettura
Sabato 30 Settembre 2017, 13:14 - Ultimo aggiornamento: 13:15
Vincenzo Montella sfida la Roma, un pezzo della sua vita. «Di Francesco per me è un fratello. Sarà strano non vedere Totti», le sue riflessioni. Il tecnico rossonero si gioca il futuro in panchina: «Le critiche mi sembrano esagerate. Così come quelle a Bonucci. Non siamo pentiti di averlo preso e non ha colpe». E su Dzeko: «Cercheremo di fermarlo».

Di Francesco. «Eusebio è un amico vero, gli auguro tanta fortuna, ma da dopodomani».

Totti. «Sarà strano giocare e non trovarlo in campo».

Condizione. «Sento aria di svolta, sembra che la squadra si sia sbloccata e stia cacciando l’ansia. Il terzo gol al Rijeka è importante per voglia e sacrificio dimostrato, siamo una squadra che ha orgoglio e coraggio, esempio di ciò che ci serviva e ci mancava. Se Gigio avesse parato il rigore, non avremmo fatto un’esperienza fondamentale per crescere ulteriormente».

Roma. «Hanno perso una sola partita, quindi abbiamo poco da dire. Possiedono un attacco super e vorremmo diventasse uno scontro diretto per piazzamenti importanti, non succede da tanto».

Modulo. «Andiamo avanti così. Facciamo solo piccoli accorgimenti, ma questo assetto ci dà maggiore sicurezza. La linea è ormai questa».

Critiche. «Mi pare sia davvero tutto troppo ingigantito, esasperato. Noi siamo il Milan, ma all’inizio dell’anno abbiamo fatto una rivoluzione. Quando si costruisce una casa, si parte dalle fondamenta che sono i calciatori. Poi, bisogna fare tutto il resto. Si costruiscono i muri con la mentalità e si arreda con il gioco. Solo successivamente accenderemo la televisione e ci divertiremo».

Champions. «Sì, dobbiamo arrivarci. Prima ci serve la mentalità che si trova con coesione».

Mirabelli. «Con lui ho un rapporto splendido. Sto come un pascià, non so da dove siano uscite le storie di liti e crisi. Voci inventate».

Bonucci. «Non è un problema e mai lo sarà. Sa di dover migliorare, è una risorsa incredibile. È l’unico in rosa che ha vinto e sa come si vince. Se sono pentito di averlo preso? Assolutamente no. Come si fa a dire una cosa del genere. Le accuse contro di lui mi sembrano siano esagerate. È bravissimo ad accettare tutto. Non è sempre colpa sua. Sul primo gol del Rijeka non doveva essere solo».

Difficoltà. «Le aspettative sono più alte rispetto alla scorsa stagione, siamo in linea con gli obiettivi finali».

Dzeko. «Troveremo il modo per fermarlo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA