Napoli in testa, i tifosi sognano ma Sarri gioca a nascondino

Napoli in testa, i tifosi sognano ma Sarri gioca a nascondino
di Pasquale Tina
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Martedì 20 Settembre 2016, 09:26
La miccia dell'entusiasmo s'è accesa domenica sera. La sconfitta della Juventus a San Siro ha regalato al Napoli il primato in classifica. E così la colonnina della passione è tornata alta per la prima volta dalla separazione con Higuain. Merito dell'esplosione di Arek Milik che è diventato l'idolo del San Paolo dopo la doppietta (la terza in assoluto) al Bologna che ha risolto l'empasse dopo il momentaneo pareggio di Verdi. E così il Napoli può guardare tutti dall'alto e l'esplosione di gioia è incontenibile. Nessuno, infatti, se lo sarebbe aspettato e per questo motivo il sapore è dolce. Maurizio Sarri, per ora, ha risolto il paradosso che angustiava gli appassionati azzurri: la potenza offensiva è rimasta inalterata anche senza l'apporto del Pipita. La vetta solitaria fa rima con il miglior attacco della serie A: 12 reti all'attivo che sono ben distribuiti. Il polacco prelevato dall'Ajax è sicuramente l'uomo copertina, ma non bisogna dimenticare l'apporto di Jose' Maria Callejon. I 5 guizzi dello spagnolo, che è capocannoniere, non rappresentano certo una casualità. Sarri ha modificato i movimenti del tridente offensivo e per questo motivo gli esterni sono più presenti in area di rigore e pronti, dunque, ad offrire il loro contributo realizzativo. La formula piace molto ai sostenitori, piacevolmente incuriositi dalle possibilità del nuovo Napoli, vincente pure all'esordio in Champions contro la Dinamo Kiev.

IL SORPASSO
Il sorpasso ai danni dei bianconeri è al momento un qualcosa di effimero ovviamente: il campionato è appena cominciato ed è presto per i sogni di gloria. Ma questa squadra ha ricompattato un ambiente diviso dopo l'addio del Pipita. I rapporti tra la tifoseria e De Laurentiis restano difficili, ma il coro di critiche non è più così unanime come un mese fa. In molti, infatti, si sono dissociati dalle proteste durante Napoli-Bologna e sicuramente il colpo d'occhio per il match con il Benfica, che sancisce il ritorno della Champions a Fuorigrotta, sarà garantito. Sarri, dal canto suo, non è per nulla condizionato dalla classifica e aveva già smorzato i toni dopo il 3-1 al Bologna.
 
Per lui nulla è cambiato nonostante lo scivolone dei bianconeri contro l'Inter. «Hanno una potenza economica impressionante e se non commettono errori, non ci sarà nulla da fare». Poi la postilla. «Loro di solito non commettono sciocchezze», ha aggiunto al San Paolo al termine della sfida con i rossoblù di Donadoni. L'allenatore predica equilibrio e naturalmente combatte gli eccessi di una piazza così innamorata della sua squadra: lo scetticismo dilagante per il 2-2 di Pescara ha lasciato il posto ai facili trionfalismi. E' necessario, invece, non farsi condizionare. Grande concentrazione, dunque, in vista della trasferta di domani sera a Marassi: è questo l'unico input di Sarri che pensa solo alla sfida contro il Grifone, un crocevia importante per le ambizioni del Napoli. La squadra dovrà dimostrare di essere impermeabile alle pressioni esterne. La crescita si dimostra pure così. Il chiodo fisso è uno solo: superare l'ostacolo Genoa per continuare la striscia vincente e mostrare la continuità necessaria per un campionato d'alta classifica.

KOULIBALY FINO AL 2021
Sarri sta curando tutti i dettagli e lo farà anche nel corso della vigilia (non ci sarà la conferenza stampa) di oggi. L'idea è schierare la migliore formazione proprio per lanciare un messaggio forte al suo spogliatoio. Ci saranno almeno tre cambi rispetto al Bologna: in difesa rientrerà Ghoulam, in mediana Allan (Hamsik potrebbe rifiatare con il Chievo) e sicuramente Milik guiderà l'attacco. Resta aperto il ballottaggio tra Mertens e Insigne che sarà una delle costanti di questa stagione: stavolta potrebbe spuntarla il belga. Il Napoli, intanto, ha risolto un vero e proprio tormentone estivo. Kalidou Koulibaly ha rinnovato il contratto fino al 2021, come annunciato da De Laurentiis su twitter. Le parti hanno ricucito il rapporto e la corte del Chelsea è un lontano ricordo.