Napoli e Juve, il massimo con il minimo sforzo: va bene da noi, in Europa no

Napoli e Juve, il massimo con il minimo sforzo: va bene da noi, in Europa no
di Massimo Caputi
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Lunedì 19 Febbraio 2018, 13:44 - Ultimo aggiornamento: 20:01
Confrontando risultati e prestazioni del campionato con quelli delle coppe europee, riaffiora l’eterno dubbio di quanto il nostro torneo sia realmente competitivo e, quindi, allenante. A Napoli e Juventus, in difficoltà contro Lipsia e Tottenham, è bastato poco per avere ragione di Spal e Torino. Un golletto di vantaggio e poi gestione della gara senza particolari affanni e pericoli concreti. L’esatto contrario di quanto accaduto in settimana, quando hanno subito sanguinose rimonte. Siccome anche in altri campionati ci sono squadre che dominano e dietro il resto del gruppo, oltre a un oggettiva superiorità tecnico/economica di alcune squadre europee la differenza sostanziale è nella mentalità. In Europa è difficile ottenere il massimo con il minimo sforzo, ritmi e intensità delle partite sono differenti, superiori nulla a che vedere con la stragrande maggioranza delle gare di campionato. Se non vogliamo riperdere i quattro posti in Champions League, le nostre squadre dovranno adeguarsi, fare meno calcoli: fare bene sui due fronti si può. Sarà un caso, ma il momento migliore della Roma è coinciso proprio con il girone di Champions, e ora che riprende il suo percorso europeo contro lo Shakhtar, dopo tre successi consecutivi, potrebbe ritrovare definitivamente lo smalto di un paio di mesi fa. Come per lo scudetto, anche la lotta per i due posti Champions sarà serrata fino all’ultimo, approfittare delle persistenti difficoltà dell’Inter è un’opportunità che Roma e Lazio non dovranno lasciarsi scappare. La squadra di Inzaghi già stasera contro il Verona può riportarsi al quarto posto e fugare parte dei dubbi alimentati dalle quattro sconfitte consecutive.
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