Il capo dello staff medico azzurro, Alfonso De Nicola, è stato in contatto con il suo collega della nazionale spagnola che lo ha rassicurato sulle condizioni non preoccupanti di Reina, ma ora i medici del Napoli dovranno programmare la terapia per rivedere il portiere al più presto in campo. Dal suo entourage l'infortunio è definito come nulla di grave, ma è chiaro che almeno la prima partita contro la Juventus, quella di campionato del 2 aprile, è a rischio. Un bel guaio per Maurizio Sarri, che ha sempre puntato a occhi chiusi sull'estremo difensore spagnolo: quest'anno Reina ha giocato 39 partite tra campionato e coppe, saltando solo la gara di Coppa Italia contro lo Spezia, quando il tecnico puntò su Rafael. Reina, 34 anni e un contratto con il Napoli fino al giugno 2018, in questa stagione ha dimostrato di meritarsi la fiducia e nonostante un periodo di appannamento a inizio stagione si è esaltato con parate decisive soprattutto nelle ultime settimane: le due parate su Salah e Perotti contro la Roma hanno permesso al Napoli di riavvicinare i giallorossi e riaccendere la sfida per il secondo posto. Si rischia quindi un'altra «sindrome da nazionale» per il Napoli che quest'anno ha già dovuto dire addio ad Arek Milik per quattro mesi dopo la rottura del crociato con la nazionale polacca.
L'infortunio di Reina non è paragonabile a quello del polacco per gravità, ma farà infuriare nuovamente il presidente azzurro De Laurentiis e Sarri, che sono d'accordo sulla cessione controvoglia dei calciatori alle nazionali.
Se Reina non dovesse farcela, Sarri dovrà scegliere tra Rafael e Sepe. Il brasiliano sembra davanti nelle gerarchie del tecnico azzurro, nonostante i mugugni dell'estremo difensore di Torre del Greco, che in estate era tornato a Napoli dopo quattro anni di prestiti di cui l'ultimo alla Fiorentina.
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