Nazionale, Ventura accantona il modulo: «Contano entusiasmo e determinazione»

Nazionale, Ventura accantona il modulo: «Contano entusiasmo e determinazione»
di Alessandro Angeloni
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Giovedì 5 Ottobre 2017, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 19:40

dal nostro inviato TORINO Vigilia di Italia-Macedonia, stadio Grande Torino, ci sono Gian Piero Ventura e Giorgio Chiellini (Buffon aveva impegni con il suo sponsor). Il ct gioca in casa, questo, il Grande Torino, è lo stadio dove meglio si è esibito come allenatore: proprio la maglia granata gli ha "regalato" la panchina della Nazionale. Qui, a Torino, il commissario tecnico deve conquistare l'accesso al play off come testa di serie, ultimo trampolino per arrivare a giocarsi il mondiale in Russia. Ventuno mila biglietti venduti fino a ora per la gara numero 799 dell'Italia. 

Modulo e formazione per la Macedonia. «Al di là dei numeri e dei nomi sarà fondamentale l'entusiasmo e la determinazione. A livello numerico abbiamo fatto abbastanza ma non è sufficiente. Con l'Italia hai sempre l'obbligo di vincere, sarà così anche con la Macedonia. Psicologicamente stiamo bene, c'è serenità. Sono soddisfatto».

Cosa ho ricevuto dai giocatori della Nazionale. «Dal primo giorno ho ricevuto da tutti grande disponibilità e partecipazione. Ho imparato a capire il perché delle carriere di questi giocatori, che dietro hanno valori. Ho imparato tanto da loro, sono più debitore nei loro confronti. Cerco di sdebitarmi, specialmente con i più giovani. Abbiamo lavorato bene, forse è stata la migliore settimana da quando sono ct. Stiamo crescendo e a novembre, per i play off, staremo ancora meglio». 

Verdi. «E' entrato nel gruppo, deve dimostrare di meritarlo. Se giocherà avrà la possibilità di farlo».

Rinunciare al modulo di Ventura sarebbe un passo indietro? «Non conta il modulo, questa è un'ossessione. Conta l'interpretazione e sotto questo aspetto non voglio fare passi avanti né indietro».

Ritorno al suo vecchio Stadio. «Mi aspetto prima cosa una bella prestazione della squadra, ma fa piacere tornare. La sento un po' come casa mia, il pubblico è sempre stato positivo nei miei confronti. Il pubblico deve essere preso in mano da noi, non il contrario».

L'assenza di Belotti. «E' una perdita importante, al di là che si giochi nel suo stadio. Gli faccio l'augurio, anche a Zaza, di guarire prima possibile, possibilmente per il play-off».

Macedonia e Albania. «Vanno giocate per vincerle, senza calcoli. Arriviamo con la consapevolezza che il play off era nelle nostre corde, ora c'è voglia di farli e alla fine tireremo le somme».

Dimissioni in caso di mancato play off? «Veramente siamo già ai play off, ma forse lui (il giornalista macedone, ndi) non lo sa».  


CHIELLINI
Ritorno alla BBC. «Sono contento di rivedere Leo. Con lui ho condiviso anni e partite importanti. Sarà una gara come tutte le altre, con la solita voglia di fare bene. Conterà l'approccio morale, coinvolgere la gente e vivere una bella serata».

I tanti infortuni. «Il calcio si evolve e i ritmi sono più intensi. Gli infortuni sono una conseguenza di questo. I "grandi capi" dovranno rivedere qualcosa, anche sotto l'aspetto del numero delle partite».

Pandev. «La Macedonia ha attaccanti importanti, non c'è solo Pandev. Ci vorrà grande attenzione da parte nostra, giochiamo contro punte di qualità».
 
Catastrofe, apocalisse, si esagera? «Siamo abituati ai voli pindarici. La situazione due anni fa era chiara: abbiamo fatto un grande girone di qualificazione, con la Spagna potevamo ancora giocarci il primo posto. Ci giocheremo con serenità il play off.

Queste tragedie non ci appartengono e non ci devono scalfire».

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