Albertini si candida alla presidenza Figc
«A disposizione per il cambiamento»

Albertini si candida alla presidenza Figc «A disposizione per il cambiamento»
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Lunedì 21 Luglio 2014, 12:54 - Ultimo aggiornamento: 19:27
Demetrio Albertini ha sciolto tutte le riserve e si candider per la presidenza della Federcalcio. «Mi metto a disposizione - ha annunciato in conferenza stampa - Ho sempre fatto il regista in campo e ora vorrei essere il regista del cambio di marcia».



«Sono cambiati tutti gli scenari, non avrei mai pensato che ci sarebbero state le dimissioni di Prandelli e Abete - ha aggiunto - e quindi in questo mese ho iniziato a ricevere tante telefonate e

tanti apprezzamenti da parte della gente, che è quella che va allo stadio, per potere mettermi a disposizione, io lo faccio ben volentieri. Mi metto a disposizione per essere il rilancio, il regista del cambio di marcia, tutti insieme perchè la federazione è condivisione».



L'ex calciatore sposa la logica del cambiamento: «Mi metto a disposizione per chi vuole cambiare, senza

fare campagna elettorale altrimenti l'avrei fatto un mese fa».L'ex vicepresidente federale pare quindi aver accettato l'invito delle componenti tecniche (calciatori e allenatori) e di alcuni club di Serie A guidati dalla Juventus. Ma in pole resta Carlo Tavecchio, presidente dei Dilettanti, già candidato in pectore e nel pieno delle consultazioni: è accreditato di almeno il 60% dei consensi.



«Non possiamo pensare di guardare al modello tedesco, siamo un altro Paese con un'altra cultura - ha spiegato Albertini - Ma l'obiettivo deve essere lo stesso: con una sola regola loro hanno il 34% stranieri, noi con tante abbiamo il 65%». Se eletto, punterebbe alla tutela dei vivai. «Bisogna togliere il corporativismo in Federazione: scriviamo insieme una piattaforma»



A chi gli domandava se avesse parlato con Andrea Agnelli e Barbara Berlusconi ha risposto: «Ho ricevuto diverse telefonate, quella di Barbara ancora no. Alcuni presidenti mi hanno detto sei una persona meravigliosa ma non ti voto perchè sei un ex calciatore. Non voglio essere il candidato di un presidente, di una fazione o di una componente, anche se spero che una componente mi candidi ora che ho dato la mia disponibilità».



È un sentimento di profondo rispetto quello che il vice presidente uscente della Figc Demetrio

Albertini prova per Carlo Tavecchio.

«Oggi né io, né lui, tecnicamente, siamo candidati», precisa Albertini, riferendosi al fatto che per rendere effettiva la candidatura servirà l'indicazione di una delle componenti della Figc.



«Diciamo -sottolinea- che siamo due persone che si sono messe a disposizione. Dobbiamo arrivare al 27 luglio per vedere quello che succede. Poi vediamo». E ha concluso ribadendo: «Verso Carlo, come per tutte le persone che si sono impegnate in questi anni, ho un rispetto immenso, anche se i nostri percorsi professionali sono diversi. Io oggi sono qui per mettermi a disposizione. Con grande serenità ma anche con grande decisione, per un grande senso di responsabilità».



Domenica scade il termine per la presentazione delle candidature, che a questo punto, salvo ribaltoni saranno due: Albertini e Tavecchio. L'11 agosto le elezioni.



Per quanto riguarda il nuovo ct della nazionale, Albertini ha spiegato che avrebbe l'imbarazzo della scelta: «Tra tutti i nomi che leggo sul giornale -dice- si potrebbe sceglierli a occhi chiusi. Scegliere il ct della nazionale -ha detto- è una delle poche cose che oggi può scegliere il presidente della Figc. Io penso che dovrebbe essere quello che più sposerà la filosofia della nazionale».



Parlando poi dell'eliminazione degli azzurri dal mondiale, «si è parlato molto -ha osservato- della prestazione della squadra. Bene. La critica in questa direzione ci sta, ma vorrei sapere se nel prossimo campionato continueremo a dare la colpa all'arbitro o si riconosceranno i meriti della squadra che ha giocato meglio. Questo -ha aggiunto- sarebbe il mio sogno. Sarò un romantico, ma se al romanticismo aggiungi un po di competenza magari ci si può riuscire».
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