I contributi del Coni alla singole federazioni poggeranno d'ora in avanti «su un criterio di produttività, di risultati ottenuti», ha spiegato Malagò. «Fino ad oggi c'erano federazioni che avevano troppo ed altre che hanno ottenuto troppo poco – ha detto - ma certo non si può dire che questo è un provvedimento che è uscito dall'oggi al domani. Adesso ci saranno nuovi parametri che verranno di anno in anno rivisitati e sicuramente alla fine dell'anno (dopo europei, mondiali e olimpiadi, ndr), sulla base della produttività dei risultati, ci saranno delle differenziazioni rispetto ai criteri di partenza».
«Il calcio fuori dal Coni? Conosco troppo bene Carlo Tavecchio, non credo sia unipotesi all'ordine del giorno. Lo ringrazio, è stato molto rispettoso di tutto il contesto. Non sono affatto preoccupato, è legittimo che facciano tutte le loro valutazioni». Il presidente del Coni Giovanni Malagò replica così all'ipotesi di una Figc fuori dal Comitato olimpico nazionale dopo i tagli decisi con la ratifica dei nuovi criteri di ripartizione tra le varie federazioni. «Contributi? Il calcio prende sei volte di più della seconda federazione (37,5 milioni contro i 6,1 della Fidal ndr).
Il calcio avrà una percentuale che, bassa o alta che sia, deve stare nel contenitore delle altre federazioni -spiega Malagò-. È stato un Consiglio nazionale importante, per certi versi simbolicamente storico».
«Legare i contributi a scommesse sportive? Il calcio potrebbe magari su questo ottenere qualcosa di più e di diverso. Sono contento per loro se ci riescono ma ci sono dinamiche legislative oltre che culturali», conclude il presidente del Coni.
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