Conte «La Nazionale si merita, nessuna pietà, dai miei voglio solo concentrazione»

Conte «La Nazionale si merita, nessuna pietà, dai miei voglio solo concentrazione»
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Domenica 31 Agosto 2014, 21:38 - Ultimo aggiornamento: 23:29
Chi arriva deve meritare di rimanere in nazionale altrimenti non avr piet per nessuno. Meglio perderne uno o due e conquistarne 25 piuttosto che perderli tutti: il messaggio di Antonio Conte, nuovo ct dell'Italia.

«Il talento da solo - dice in un'intervista a RaiSport per la Domenica Sportiva - non ti fa vincere, se non sei Maradona o Messi». «Ho parlato con Pirlo - ha aggiunto -: ho voluto sincerarmi che avesse ancora il fuoco sacro dentro. È un combattente come Vidal,mi ha dato disponibilità e mi basta».



Nella sua decisione di dire sì alla panchina da ct, ha detto Conte nell'intervista a Donatella Scarnati «sono stati determinanti mie moglie Elisabetta e i miei genitori, e l'entusiasmo del presidente Tavecchio che mi ha fatto sentire importante. Ho avuto poco tempo per pensare, mi sono messo subito all'opera anche perchè mi hanno insegnato che chi ha tempo non aspetti tempo - ha aggiunto Conte - Dai colleghi allenatori ho ricevuto grandissima disponibilità, quando si è avversari non si può essere amici. Oggi mi vedono sotto un'altra veste e ci può essere un rapporto amichevole: sono io pronto a collaborare con loro e ad essere disponibile, dobbiamo essere un libro aperto».



Ribadite le linee guida delle sue scelte («viene prima l'uomo e poi il calciatore»), il nuovo ct ha parlato anche dello sfogo di Buffon dopo i Mondiali: «Non l'ho visto o come uno scontro generazionale. Gigi sa che si vince e si perde tutti insieme e con me sarà sempre così. Non ci sarà nè la persona da cui dovremo pendere dalle labbra e neanche quella sulla quale scaricare tutte le responsabilità...per quello poi ci sono io».



Domani il primo incontro con gli azzurri: «Con alcuni di loro ho già parlato: ci parleremo chiaramento, c'è tanto da lavorare. Mi auguro di trovare ampia disponibilità».



Probabile si parli anche di regole. «Quando c'è

l'evento voglio che ci siano poche distrazioni, voglio

che i giocatori si concentrino sull'evento e non su altre cose che sia twitter o il gioco elettronico o anche le risate, ci sono momenti e momenti..momenti in cui ti diverti e altri momenti in cui devi essere sul pezzo, sono stato calciatore anch'io. Mi piacerebbe che i calciatori mi dimostrassero di essere sul pezzo».



L'assente illustre è Mario Balotelli, oggi protagonista dell'ennesimo buon nuovo avvio, col Liverpool: 60' di debutto con la maglia dei Reds, sul campo del Tottenham, gli applausi dei suoi tifosi, i complimenti di Gerrard e quelli del tecnico Rodgers: «Ha capito la nostra etica: si è messo alle spalle le chiacchiere e ha lavorato sodo».
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