Conte da Ct un ritorno amaro nella sua Torino. Niente fischi ma sana indifferenza

Conte da Ct un ritorno amaro nella sua Torino. Niente fischi ma sana indifferenza
di Alessandro Angeloni
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Martedì 31 Marzo 2015, 23:05
dal nostro inviato



Dal mare splendido del Salento alla imponente Mole Antonelliana, sedici anni passati a Torino. Dal 1991 ad oggi. Sedici gli anni di "onorato" lavoro in bianconero, tredici da calciatore e tre da allenatore, vincendo un po' tutto, sia con scarpette e pantaloncini sia con la giacca d'ordinanza. Ventiquattro in totale, perché Torino è rimasta la sua città anche quando è stato in giro ad allenare Arezzo, Atalanta, Bari etc etc e lo è adesso che fa il condottiero della Nazionale. Qui ha vinto e lasciato ricordi, ultimamente un po' di rancori. Quindi? Il ritorno da ct è stato per certi versi amaro. Forse malinconico. Timidi gli applausi, Stadium non pienissimo, nessun coro dedicato al condottiero, nemmeno quando, a fine partita, lui stesso ha provato a "chiamarselo" addosso andando a salutare spalti per spalto, quasi tifoso per tifoso. Niente.



Solo una gioia trasmessa alla Nazionale in generale, non a lui né agli juventini in campo. Nemmeno la gioia della vittoria, strozzata dal gol di Townsend nel finale di partita. Forse con un successo, sarebbe tornato il condottiero Conte davanti ai suoi ex tifosi combattenti. Forse, ma forse anche no. Troppo invelenito il clima alla vigilia e a poco sono servite le dichiarazioni della Figc e l'abbraccio fotografico con Agnelli con il quale si era beccato propio nei giorni scorsi e con cui i rapporti forse non saranno più quelli di un tempo. Torino resta comunque casa sua, lo Stadium e il bianconero un po' meno, magari diventando quello che Gianni Rivera non è più stato per il Milan. Succede. Si dimentica tutto molto in fretta, nel calcio e non solo. Anche perché, al di là delle liti da cortile e degli scambi continui di ripicche varie, la Juve sta vincendo pure senza Conte e i tifosi alla fine interessa questo. Senza rancore per nessuno, senza fischi né insulti. Una sana indifferenza.
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