Conte-Juve, Tavecchio: «Il ct non è sereno, si sente vilipeso, la Figc è con lui»

Conte-Juve, Tavecchio: «Il ct non è sereno, si sente vilipeso, la Figc è con lui»
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Sabato 28 Marzo 2015, 12:45 - Ultimo aggiornamento: 20:44

«Ho incontrato a lungo Conte,non è sereno: tutte queste cose sui social e lui si sente vilipeso per responsabilità che non ci sono. La Figc è con lui». Così il n.1 della Figc Tavecchio ha ribadito pieno appoggio al Ct, dopo aver fatto il punto sul caso Marchisio prima in un incontro allargato al medico Castellacci, poi in un faccia a faccia con Conte.

Tavecchio ha liquidato con un «non credo proprio» la ricorrente ipotesi di un addio anticipato del ct per le tensioni, mentre dalla federcalcio filtra una certezza: «state tranquilli, Conte farà l'Europeo».

Ma il presidente federale ha parlato di un ct scosso. «È il meglio che potevamo prendere per la nazionale, è un bene per il nostro movimento: mi meraviglia che mentre stiamo risalendo il ranking Fifa e stiamo ottenendo la qualificazione agli Europei, siamo capaci di farci del male da soli».

«Sono stato vicino a Conte ieri sera, ho parlato con lui a lungo stamattina - ha ancora aggiunto Tavecchio - se devo dire che è sereno, no, non lo è. E questo non ci fa piacere. Tutti questi fatti hanno provocato tensioni, si sono scatenati fatti sui social, dall'altra parte, per i quali lui si sente addirittura vilipeso per una colpa che non ha».

Infine il rapporto con la Juve ed Elkann: «Non ho appelli da fare a Elkann, è una persona sufficientemente corretta da capire cosa vuole comunicare - la conclusione del presidente Figc - Stiamo lavorando per restituire alla federazione il prestigio che merita e questo ci basta. Noi abbiamo rispetto e considerazione della Juve, la prima squadra italiana e la più importante nel ranking europeo. E poi finisce lì: ci sono altre 19 squadre nel campionato italiano. Non faccio ulteriori considerazioni sui dirigenti che si esprimono e sugli umori».

Solo ieri Antonio Conte, intervistato da RaiSport sul caso Marchisio, si era lasciato adnare ad un commento lontano anni luce dall'epoca dei tre scudetti di fila vinti con la Juventus: «Che accoglienza mi aspetto a Torino? Riabbraccerò mia figlia...»

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