Inzaghi si gioca tutto in una notte: se non batte la Lazio la panchina va a Tassotti

Inzaghi si gioca tutto in una notte: se non batte la Lazio la panchina va a Tassotti
di Salvatore Riggio
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Lunedì 26 Gennaio 2015, 19:10 - Ultimo aggiornamento: 20:59

Le brutte notizie non tardano mai ad arrivare. In uno dei momenti più delicati dell’era Berlusconi, il Milan perde El Shaarawy. L’attaccante si è sottoposto ad esami clinici ad Amsterdam, in Olanda, dal professore Niek Van Dijk (lo stesso che lo aveva operato nel dicembre 2013 al piede sinistro) e la diagnosi è stata fatale: frattura composta del quinto osso metatarsale del piede destro. El Shaarawy per sei settimane porterà un tutore e poi effettuerà altre visite. La stagione è compromessa perché rischia di stare fuori almeno tre mesi. Così nel suo giorno del giudizio Pippo Inzaghi non avrà a disposizione il Faraone, ma potrà contare su Honda (tornato dall’Australia: il suo Giappone era stato eliminato ai quarti di finale della Coppa d’Asia) e De Jong, recuperato in extremis dal problema al flessore mediale della coscia destra. Il fantasista nipponico dovrebbe partire dalla panchina. La scelta è ricaduta sul tridente Cerci-Pazzini-Menez; l’olandese riprenderà posto davanti alla difesa, mentre come terzino sinistro ci sarà Albertazzi e non Armero.

PUNIZIONE

A fare più rumore è la mancata convocazione di Mexes, in attesa della lunga squalifica per la follia scatenata contro Mauri sabato sera. Il difensore salterà così la partita di domani, una sorta di rivincita con i biancocelesti, valida per i quarti di Coppa Italia. È una scelta della società che ha deciso di punire il francese. Domani in campo il giocatore verrà sostituito da Alex e Rami con Abate a destra. In mediana sembra essere Muntari ad aver vinto il ballottaggio con Poli. Confermato Montolivo, ma nel ruolo di mezz’ala. «Dobbiamo rialzare la testa e tornare a lavorare bene per fare un bel risultato», l’ordine di Menez. «Mi sento forte, però è anche vero che stiamo passando un momento difficile. Nella vita ci sono cose più gravi. Davanti cerco di dare il massimo ed aiutare la squadra e il mio lavoro è fare gol, in questo momento non bastano, speriamo veramente di ripartire e di portare un po’ di gioia sul campo. Questo secondo me è una cosa che manca alla squadra». Menez allontana le voci di possibili malumori e contrasti all’interno del gruppo: «Nello spogliatoio stiamo bene. I giocatori sono sempre con Inzaghi. Forse ci manca un po’ di cattiveria perché a Torino stavamo vincendo e anche a Roma. Alla Coppa Italia noi ci teniamo ed è veramente importante quest’anno». Sarà una gara fondamentale anche per le sorti di Inzaghi. Se perde, salta. Sulla panchina sarà promosso Tassotti. A giugno si vedrà. Non è mai stato un segreto la stima di Silvio Berlusconi per Vincenzo Montella.

Ma chiunque arriverà, si aspetterà degli investimenti per tornare nel mondo dei top club europei. Il Milan è avvertito.

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