Conte a Torino tra nemici e applausi:
congelato l'addio da Ct fino al 12 giugno

Conte a Torino tra nemici e applausi: congelato l'addio da Ct fino al 12 giugno
di Ugo Trani
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Lunedì 30 Marzo 2015, 00:41 - Ultimo aggiornamento: 12:50
Nonostante tutto, Antonio Conte a Torino si sente a casa sua. Anche per questo mai e poi mai potrà capire perché il nemico sia proprio il più caro di sempre.

E' la Juve che ce l'ha con lui e nessun altro. Proprio la società bianconera che lo ha avuto capitano coraggioso e vincente, prima di affidargli la ricostruzione dopo il crollo causato da Calciopoli e dalla vecchia dirigenza. Qui, prima di andarsene, ha lasciato tre scudetti, conquistati uno dopo l'altro. Ecco perché, arrivato in pieno centro con la Nazionale da Sofia, ha sentito solo gli applausi. Per lui e, tanti, ovviamente per i quattro bianconeri in azzurro: capitan Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini, scortati fino all'Olimpico, dove l'Italia si è allenata nel pomeriggio, in campo pure Abate e Santon, appena aggregati al gruppo. Di fischi, invece, ne sono arrivati pochi e isolati. Tanto per non farsi mancare niente.



DUE PASSI E VIA

Non si è sentito solo, come disse a Marassi dopo aver battuto l'Albania. Il ct se n'è accorto durante la passeggiata in via Roma e in via Carlo Alberto, all'ora di pranzo. Gli hanno chiesto autografi, si è fatto fotografare con i tifosi. Che non dimenticano i campioni bianconeri, lo sa penna bianca Bettega che, appena sceso alla stazione di Porta Nuova, ha fatto più o meno lo stesso percorso, riconosciuto e festeggiato come il ct. L'abbraccio più bello, e più intimo, in albergo: sono andati da lui la moglie Elisabetta e la figlia Vittoria. Sanno che il momento di star vicino al marito e al papà più che al ct. Che chissà come sarà accolto al ritorno allo Stadium: martedì sera, amichevole con l'Inghilterra, per la gente bianconera non sarà facile scegliere con chi stare. Almeno per una notte.



ADDIO CONGELATO

E' da novembre che Conte pensa alle dimissioni e non solo perché il Psg lo avrebbe voluto per la prossima stagione. Non riesce a lavorare. Troppo allenatore per l'Italia snobbata dai club. Oggi, e lo ha detto chiaramente a Sofia, la situazione non è cambiata. Lo ha chiarito al presidente Tavecchio. Ferito, senza motivo, e al centro delle polemiche, sempre e comunque. Dagli stage agli oriundi: sarebbero stati utili i primi come è lo è diventato al debutto l'italobrasiliano Eder che gli ha regalato il secondo pari di fila, stavolta in rimonta contro la Bulgaria. La Federcalcio lo appoggia, proprio come i senatori juventini. Potrebbe non bastare. Aspetterà la Croazia, appuntamento a Zagabria il 12 giugno per la sfida alla prima del gruppo H, per decidere che cosa fare. Se proprio dovesse scegliere come salutare, vorrebbe lasciare l'Italia in testa e quindi qualificata per l'Europeo francese. Con 3 punti, tutto può cambiare. Per la nazionale e per il ct.



VERSO L'INGHILTERRA

Conte ha provato il 3-5-2 per l'amichevole di Torino contro l'Inghilterra di Hodgson, con Buffon; Ranocchia, Bonucci, Moretti; Abate, Soriano, Verratti, Parolo, Santon; Eder, Pelle'. Florenzi sembra recuperato.