Italia, rivoluzione per forza. Tante assenze ma contro la Norvegia servono i gol per diventare testa di serie

Italia, rivoluzione per forza. Tante assenze ma contro la Norvegia servono i gol per diventare testa di serie
di Ugo Trani
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Martedì 13 Ottobre 2015, 03:44 - Ultimo aggiornamento: 20:49

L'Italia, già all'Europeo grazie al successo di sabato a Baku, è chiamata all'ultimo sforzo. Probabilmente più duro di quanto non si potesse pensare, anche perché da affrontare in improvvisa emergenza: out Pirlo, Verratti e Parolo e ritorno al 3-5-2. A Conte mancano gli interpreti per insistere con il 4-4-2: per andare sul sicuro ripropone il vecchio (e mai ripudiato) sistema di gioco (in campo, ovviamente, il blocco Juve al completo), utilizzato fino a metà della sua gestione. La gara conclusiva delle qualificazioni si complica, dunque, di brutto: stasera all'Olimpico (ore 20,45) si presenta la Norvegia che è ancora in corsa per andare in Francia con gli azzurri. La nazionale di Hogmo, seconda e con 2 punti di vantaggio sulla Croazia, non si può permettere di far cilecca: rischierebbe, anche con il pari, il sorpasso al fotofinish. Partita, dunque, vera e non passarella finale (tra l'altro sono previsti solo 25.000 spettatori) per il nostro ct. Più che confermare il primo posto (posizione a questo punto ininfluente), deve raccogliere il massimo: la vittoria con abbondanza di gol.
SERVE L'IMPRESA
L'epilogo, insomma, diventa insidioso per l'Italia promossa e in teoria sazia. La fatica supplementare è imposta dallo sprint a distanza con il Belgio per essere testa di serie al sorteggio del 12 dicembre a Parigi. C'è solo 1 posto (su 6) ancora disponibile. In teoria è in ballo anche l'Olanda che punta agli spareggi di novembre. Ma a essere favorita è la nazionale di Wilmots che, partendo davanti agli azzurri, ospita Israele e che, con i 3 punti, va a dama (può essere battuto in extremis solo se l'Italia si scatenasse contro la Norvegia, con 4 gol di scarto più di quelli che segneranno Hazard e compagnia: dal 5 a 0 contro l'1 a 0 in poi). La nostra nazionale sarebbe, invece, a posto se il risultato sarà migliore di quello del Belgio: vittoria contro pareggio, pareggio contro sconfitta.
CENTROCAMPO DIMEZZATO
Come se non bastasse, l'Italia si ritrova pure con la rosa ristretta. Conte, proprio sul traguardo, ha perso entrambi i registi: Pirlo non ce l'ha fatta a recuperare (contrattura muscolare) e Verratti, colpito duro a Baku (contusione al polpaccio), sarà risparmiato per rispetto al Psg. Il giovane playmaker ha dato la disponibilità ma, a qualificazione raggiunta, il ct ha deciso di non rischiarlo. Al suo posto torna titolare Montolivo che non parte dall'inizio in azzurro dal 31 maggio 2014, amichevole contro l'Irlanda: quella sera a Londra si infortunò seriamente, perdendo il mondiale in Brasile. Gli imprevisti non finiscono qui: dopo Pirlo e Verratti, si è fermato anche Parolo (lesione muscolare all'adduttore sinistro) che sabato sera ha comunque concluso la gara contro l'Azerbaigian. Il problema, quindi, è stato inizialmente sottovalutato: a quanto pare Lotito, presente in tribuna a Baku, non l'ha presa bene.
RIBALTONE TATTICO
E' sfida nella sfida. Perché Conte vira di nuovo e decide di giocarsi l'ultimo match con il 3-5-2 dei 3 scudetti di fila vinti con la Juve. In difesa entra Barzagli accanto ai compagni bianconeri Bonucci e Chiellini. Sulle fasce Darmian e De Sciglio, a centrocampo, ai fianchi di Montolivo, ecco Florenzi e Soriano. Davanti la coppia migliore del momento: Eder e Pellè.

Sono 4 novità rispetto alla partita vinta contro l'Azerbaigian. Escono, con gli infortunati Verratti e Parolo, pure Candreva ed El Shaarawy: il primo ha speso tanto a Baku, l'altro non è adatto per coprire tutta la corsia sinistra. Ha caratteristiche da attaccante e verrebbe eccessivamente snaturato. Il ct preferisce, potendo scegliere, un terzino fluidificante. Si riparte dal sistema di gioco con cui il ct iniziò l'avventura in azzurro (scelto in 7 delle prime 8 gare e abbandonato nelle 5 prima di questa). Utilizzò il 3-5-2 fino al 31 marzo, nell'amichevole di Torino contro l'Inghilterra (1-1). L'ultima volta nelle qualificazioni europee, invece, il 28 marzo a Sofia contro la Bulgaria (2-2).