Juve-Napoli, una finale da sceicchi:
il giorno della Supercoppa a Doha

Juve-Napoli, una finale da sceicchi: il giorno della Supercoppa a Doha
di Luca Pasquaretta
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Lunedì 22 Dicembre 2014, 06:06 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 14:49
Sarà singolar tenzone in Qatar. Su questo non ci sono dubbi. Perché fra Juve e Napoli non potrà mai essere una partita normale. L'appuntamento è fissato le per 18:30 ore italiane. L'Al Saad Stadium di Doha il «ring», uno degli stadi che dovrebbe ospitare i mondiali nel 2022. Novanta minuti insomma. Supplementari e rigori permettendo. In palio la Supercoppa italiana. La Juve sembra essere favorita. Sembra appunto. Ma come tutte le partite secche conta poco, come il due a briscola, perché il calcio sa regalare situazioni uniche. Se lo augura soprattutto il patron De Laurentiis, che con i bianconeri ha un conto in sospeso. Lo scenario era diverso: Pechino. Il trofeo lo stesso. I partenopei contestarono ferocemente l'operato degli arbitri e disertarono la cerimonia di premiazione, facendo infuriare gli organizzatori locali.



OLTRE CONTE

La Juve è un po' stanchina, ma come ha sottolineato Allegri i suoi gladiatori stringeranno i denti. Sarà 4-3-1-2. Giocheranno i titolarissimi. Anche Tevez, che soffre di un'infiammazione al ginocchio. Capitan Buffon, che ha fatto sapere che nel 2022 in Qatar «molto probabilmente» non ci sarà, ha archiviato definitivamente il ct azzurro. «Penso che alla fine il 15-16 di luglio quando Conte diede le dimissioni, al di là dell'arrivo di Allegri, che negli ultimi anni aveva centrato risultati notevoli in una piazza e con un spogliatoio di grande importanza, avevo la curiosità di vedere il peso specifico e la serietà del nostro spogliatoio. Quello è un valore determinante. La curiosità poi era di non dover per forza dimostrare che avessimo certi tipi di dipendenza. Questi sono stimoli importanti anche per giocatori navigati. L'allenatore precedente aveva fatto un lavoro incredibile per indirizzarci di nuovo sulla strada della vittoria. Ma penso per che se non ci fosse stato dietro il lavoro della società e il senso di responsabilità dei giocatori avremmo fatto fatica a reiterare i risultati. Negli ultimi anni abbiamo vinto lo scudetto, siamo stati i migliori in Italia e non vogliamo fermarci».



FATTORE RAFA

L'ago della bilancia potrebbe essere il tecnico spagnolo, uno che ha una certa dimestichezza con le finali. Benitez sa come giocarsela nelle «gare secche». Non stravolgerà il suo Napoli: 4-2-3-1 con Higuain terminale offensivo. I suoi ragazzi hanno ancora in testa Pechino. «Non voglio pensare a quello che accadde in Cina, vogliamo solo regalare questo trofeo ai nostri tifosi - ha detto Maggio - Se dovessi togliere un giocatore a loro? Sicuramente Buffon». De Laurentiis non le ha mandate a dire: «Non siamo fottuti, anche se siamo indietro in campionato. Lottiamo per onorare la maglia, per rappresentare una città che soffre. Vogliamo questa coppa». Sulla stessa lunghezza d'onda Hamsik: «E' una finale. Ha il sapore speciale. Può succedere di tutto. Pechino resta solo un brutto ricordo, quella sconfitta ci fece davvero male. Prendiamoci questa Supercoppa, sarebbe il modo migliore per ripartire». Parola al campo. Una partita. Mille significati. Come si dice: che vinca il migliore e soprattutto che i protagonisti siano i giocatori e non gli arbitri.